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Sarebbe stato un senza tetto a gettare nel fiume Beau Solomon, lo studente americano ucciso nella Capitale. L’uomo fermato è Massimo Galioto romano di 41 anni, Galioto è stato sottoposto a fermo questa notte dagli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato Trevi-Campo-Marzio. L’uomo è accusato di omicidio aggravato da futili motivi.
Ieri mattina il cadavere dello studente è stato trovato nel Tevere . Beau, originario di Sping Green, si trovava nella Capitale per frequentare la John Cabot University.
A denunciare la scomparsa dello studente nei giorni scorsi sono stati i genitori e gli amici del ragazzo.
La compagna del senza tetto difende Galioto, intervistata al Tg1 ha raccontato la sua versione: “Quel ragazzo stava inseguendo dei marocchini, credo. Forse gli avevano rubato il portafoglio. Si è scontrato con Massimo e hanno iniziato a litigare” e aggiunto, “si davano spintoni, Massimo ne dava uno, il ragazzo ne dava un altro. E poi il ragazzo è caduto in acqua. Se è scappato? No, Massimo non è scappato. E’ rimasto lì”. Secondo gli inquirenti, che hanno aperto un’indagine per omicidio, a spingere il ragazzo nel Tevere sarebbe stato Galioto.
Gli inquirenti hanno aperto un’indagine per omicidio. Il corpo della vittima presenta una profonda ferita alla testa, che potrebbe essere stata provocata anche da una caduta, la camicia bianca del ragazzo è sporca di sangue. In più è stato evidenziato che le carte di credito del ragazzo sono state utilizzate nei giorni successivi la sua sparizione. Un amico che era con Beau Solomon la sera in cui è stato visto per l’ultima volta ha raccontato che erano insieme a piazza Trilussa quando lo studente ha detto di dover andare in bagno, ma non è più tornato.