Dina Khalil è il nome della studentessa di 22 anni di scienze infermieristiche morta in Giordania perché povera.
La ragazza è caduta mentre stava appendendo le decorazioni natalizie e dopo un volo di 18 metri le sue condizioni erano molto gravi, ma non è stata curata perché i genitori non avevano i soldi necessari per le spese mediche. Così è morta nonostante l’impegno dei suoi amici per cercare di raccogliere i soldi necessari.
È straziante la storia di oggi, in cui una studentessa di soli 22 anni è stata lasciata morire perché non aveva i soldi per sostenere le spese mediche. Si chiamava Dina Khalil e studiava scienze infermieristiche in Giordania.
La scorsa settimana è caduta mentre appendeva delle decorazioni natalizie ma a un certo punto è caduta nel vuoto volando per 18 metri poiché si è sporta troppo dall’appartamento al quarto piano di un edificio di Amman, dove viveva.
Dina, che da tempo viveva nella capitale per motivi di studio, è stata trasportata d’urgenza in uno degli ospedali cittadini perché sebbene le sue condizioni fossero gravissime, non è morta sul colpo.
Secondo il padre, intervistato da alcune emittenti locali, la 22enne non è stata curata come necessitava poiché la sua famiglia non è stata in grado di pagare le spese mediche di cui aveva bisogno.
Così la studentessa è morta poche ore fa dopo l’aggravarsi delle condizioni.
Per aiutare i familiari di Dina, i suoi amici si sono molto impegnati per raccogliere i soldi necessari alle cure ma nel frattempo i giorni passavano e le sue condizioni erano sempre peggiori.
All’inizio di questa settimana è stata trasferita al Rambam Medical Center di Haifa e qui è morta nonostante da poco il personale ospedaliero avesse iniziato il ciclo di cure necessarie. Ormai era troppo tardi e lei aveva perso molto sangue.
La famiglia ha deciso di donare gli organi per poter salvare altre vite.
La storia di Dina ha messo alla luce le criticità del sistema sanitario della Giordania, il quale non sempre riesce a garantire cure adeguate a coloro che non hanno possibilità in termini economici.
La storia della studentessa è solo una fra le tante. Tuttavia secondo il sito Viaggiare Sicuri, della Farnesina, le strutture sanitarie e la reperibilità dei medicinali sono buone, specialmente ad Amman e in particolare negli ospedali privati.
Qui tutte le strutture prevedono il pagamento delle prestazioni e degli eventuali ricoveri.
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