Dopo il caso di Beau Solomon, lo studente americano morto a Roma dopo essere stato vittima di una rapina e poi gettato nel Tevere, l’elenco degli studenti stranieri morti in Italia si allunga. Sono infatti diversi i giovani che, dopo essere giunti in Italia per frequentare scuole o corsi di approfondimento, di fatto hanno finito con il perdere la vita. Spesso i retroscena di questi decessi restano nel mistero. Alla base di tante tragedie non c’è solo il destino o la fatalità, ma un insieme di concause. Intanto sui siti stranieri la notizia della morte del 19enne studente americano della John Cabot University ha scatenato i commenti dei lettori: l’Italia? E’ “Uno dei Paesi più pericolosi, non dovrebbe far parte dell’Unione Europea“. Gli italiani?: “Sono troppo razzisti“. E la capitale, Roma?: “E’ un posto infestato da criminali“.
La notizia della tragica scomparsa di Beau Solomon, lo studente americano 19enne della John Cabot University morto giovedì scorso nella Capitale, sta portando con sé un’ondata di indignazione e sgomento: il triste elenco degli studenti morti in Italia infatti aumenta.
Perché tanti morti?La giovane età delle vittime, la poca sicurezza delle città italiane e l’abuso di alcol sono alcuni dei fattori che innescano le tragedie. Spesso i giovani studenti che arrivano nelle nostre città scoprono lo ”sballo” dell’alcol libero, cosa che – ad esempio – negli Stati Uniti li manderebbe dritti in galera, perché bere fino a sfondarsi è proibito se non hai almeno 21 anni. In Italia invece no, puoi bere fin dalla maggiore età, e allora ”in trasferta” può capitare che studenti e studentesse straniere si lascino andare ai pub crawl, ossia i famosi tour alcolici che prevedono il giro (in una stessa serata) di quanti più bar e locali possibile allo scopo di ubriacarsi e sballarsi.
Il tragico elenco dei morti negli ultimi anniNegli ultimi anno sono dunque diversi gli studenti stranieri che sono morti in Italia in circostanze rimaste più o meno misteriose e comunque dai risvolti violenti.
Nel 2009 un ventenne australiano, Keith Jason Scorer, morì cadendo dal parapetto del Lungotevere, vicino a Ponte Cavour.
Nel luglio 2012 un giovane americano di origini coreane, il 19enne Han Kwang Kee, cadde dal parapetto all’altezza di Lungotevere di Tor di Nona e venne trovato morto la mattina dopo. Il giovane indossava una maglietta con la scritta ‘pub crawl’.
Nel novembre del 2013 uno studente statunitense di 21 anni, Andrew Keith Carr, cadde dal parapetto di lungotevere dei Tebaldi e morì dopo un tour alcolico con gli amici.
Nel febbraio del 2014 John Durkin, uno studente statunitense di 21 anni venne trovato morto in un tunnel della ferrovia a Roma, con il corpo straziato dall’impatto con un treno.
Nel gennaio del 2015 Andrew Mogni, uno studente universitario di 20 anni della John Cabot University, la stessa che frequentata da Beau, precipitò sulla banchina del lungotevere dei Vallati. Soccorso in fin di vita, morì l’8 aprile negli Stati Uniti dove era stato trasportato.
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