Studiare musica fa bene al cervello. Lo sostengono i ricercatori del Rotman Research Institute di Toronto, che hanno fatto uno studio sull’argomento, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neuroscience. Gli studiosi hanno dimostrato che è importante l’educazione musicale fin da bambini. Se da piccoli si studia la musica, da anziani si possono avere molti benefici, perché si contrasterebbe meglio il decadimento cognitivo. Attraverso lo studio si è messo in evidenza che gli anziani che avevano studiato musica da bambini erano più veloci del 20% nell’identificare i suoni e i discorsi.
Quindi lo studio della musica servirebbe anche a rafforzare anche le competenze nell’ascolto. Tutto questo potrebbe essere molto vantaggioso, perché, tra le funzioni cognitive che possono peggiorare con l’età, c’è infatti anche quella che riguarda la comprensione dei discorsi.
I ricercatori sostengono che, iniziando a studiare uno strumento musicale prima dei 14 anni e continuando a portare avanti la pratica per i 10 anni successivi, possano essere potenziate quelle aree del cervello implicate nel riconoscimento delle parole. Questo beneficio si mantiene anche quando si è anziani.
Il cervello degli anziani che da piccoli hanno studiato musica riuscirebbe a descrivere in modo più preciso i suoni dei discorsi e quindi consentirebbe loro di comprendere meglio quanto stanno ascoltando. Lo studio della musica, quindi, appare fondamentale per tutti e dovrebbe essere iniziato precocemente, in modo da poter contare su un cervello più attivo e più pronto alle risposte. Un buon motivo in più per imparare a suonare uno strumento.
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