Stupra la figlia adolescente per anni per consolarsi dopo la separazione dalla moglie. Un uomo di 44 anni, di Kununurra, nella regione di Kimberley, in Australia Occidentale, ha confessato di aver violentato la figlia 13enne per tre anni, arrivando a filmare gli amplessi. Il calvario per la piccola è finito nel 2016 quando una segnalazione anonima ha fatto scattare le indagini della Polizia. Gli agenti lo colsero in flagranza di reato mentre era a letto con la figlia: arrestato e mandato a processo, è stato ora condannato a 13 anni e mezzo di carcere con 10 accuse a suo carico, comprese le violenze sessuali reiterate e la detenzione di materiale pedopornografico. “Cercavo conforto dopo la separazione“, ha spiegato.
Il calvario della piccola era iniziato dopo la separazione del padre dalla compagna in un crescendo di violenze e abusi. Nel corso del processo l’uomo si è prima dichiarato innocente e vittima di un malinteso e in seguito si è giustificato definendo la loro una “relazione consensuale“.
Impossibile per lui nascondere le violenze: gli agenti lo avevano arrestato in casa mentre era a letto, nudo, con la figlia, ma non solo. Tra il materiale pedopornografico trovato dagli investigatori, ci sarebbero anche dei video in cui l’uomo avrebbe ripreso l’amplesso con la figlia.
Per lui ora si sono aperte le porte del carcere mentre un team di psicologi si sta occupando del recupero della piccola. Nel comminare la sentenza, il giudice Philip Eaton ha definito il reato commesso dall’uomo come “uno dei peggiori per gravità“, specificando che aveva sottoposto la figlia alle violenze per “soddisfare i propri desideri sessuali“, trattandola come una “partner sessuale” e non come una figlia da proteggere e curare.