[didascalia fornitore=”altro”]Immagine di repertorio / Pixabay[/didascalia]
La piaga degli stupri minorili in India è un’emergenza sociale. Quasi con cadenza giornaliera raccontiamo un nuovo episodio di violenza sessuale che ha visto un minore indiano come vittima. Il problema ha raggiunto un’entità tale che recentemente il governatore della regione Uttar Pradesh, il cui nome è Yogi Adityanath, sta lavorando per introdurre la pena di morte per i pedofili. Oggi aggiungiamo un altro elemento per aiutare i nostri lettori ad inquadrare il fenomeno: nella regione del Tamil Nadu un testo scolastico raccomanda alle bambine di non indossare abiti provocanti per non incoraggiare i pedofili.
Così si legge, testualmente, nel capitolo intitolato “Raggiungere l’età dell’adolescenza” del manuale scolastico di Scienze adottato da numerose scuole: “PREVENZIONE PRIMARIA: […] Evitate di trovarvi da sole in compagnia di persone sospette. Non indossate indumenti provocanti. Non permettere a nessuno di abbracciarvi, coccolarvi o baciarvi. Prestate attenzione al modo in cui state sedute. Quando vi recate a scuola in auto, autobus o treno tenetevi a distanza dall’altro sesso”.
I giornalisti del magazine online TheNewsMinute hanno chiesto spiegazioni a G. Arivoli, direttore del Consiglio Statale per l’Educazione e la Ricerca. Ecco la risposta fornita da Arivoli: “Questo libro di testo esiste da ben dodici anni, perché ne state dando notizia adesso? Nessuno si è mai lamentato prima”.
Il punto, probabilmente, è proprio questo: i tempi sono cambiati e anche in un paese come l’India in cui resistono sacche di arretratezza e che, nel cammino verso la piena tutela dei diritti umani, è rimasto indietro rispetto ad altre nazioni, un libro di testo come questo non è più accettabile perché spinge verso la colpevolizzazione della vittima.
E’ questa la posizione condivisa da Brinda Sethu, giovane madre di una ragazzina di 13 anni: “Dobbiamo contrastare l’idea che i bambini siano i responsabili degli abusi. Inoltre quel libro di testo è espressamente rivolto alle bambine. Come potremo far cambiare il punto di vista ai nostri figli maschi se simili nozioni sono contenute nei loro libri di testo? Se non cambiamo le cose i ragazzi non capiranno mai che le donne sono loro pari e il loro modo di rapportarsi nei loro confronti non migliorerà mai. Il fatto che fino ad oggi non ci siano mai state lamentele non è una scusa per lasciare inalterato questo stato di cose”.