L’ultimo schiaffo alle vittime degli stupri di Rimini arriva dal padre dei due marocchini. Ai microfoni di Matrix (premettendo che gli dispiace per la turista polacca e per la trans stuprate, secondo l’accusa, anche dai suoi figli) ha spiegato che loro tra due o tre anni saranno liberi di rifarsi una vita, puliti.
I giornalisti di Matrix hanno intervistato Mohamed, 51 anni, il papà dei due marocchini arrestati con l’accusa di aver violentato in gruppo a Rimini, insieme ad altri due stranieri, una turista polacca e una trans peruviana.
A proposito del processo che i figli dovranno affrontare, l’uomo, ai microfoni del talk show di Canale 5 condotto da Nicola Porro, ha detto: «Sono ragazzini, faranno due o tre anni di carcere poi usciranno puliti, andranno a lavorare, si potranno fare una famiglia e vivere tranquilli».
«Mi dispiace per quella ragazza polacca, ma i miei figli non avranno più certe compagnie, avranno capito quello che è successo e si comporteranno bene».
Il padre, sia chiaro, non ha mai giustificato né sminuito il gesto dei figli. «Se davvero hanno commesso quello di cui sono accusati devono pagare, e caro», disse i primi giorni di settembre, rivelando di essere stato lui stesso a consigliare ai figli di costituirsi.
Le sue parole a Matrix hanno però la potenza di un pugno nello stomaco per le vittime. Loro, dopo la notte da incubo vissuta a Rimini, difficilmente si riprenderanno dal trauma. Due dei presunti aguzzini, invece, essendo minorenni, tra pochissimi anni saranno già liberi.
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