Stupro a Bologna, Don Lorenzo Guidotti alla vittima 17enne: ‘Te la sei cercata’

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[didascalia fornitore=”altro”]Immagine generica/Pixabay[/didascalia]

Continuano le polemiche a Bologna e sul web per il post di Don Lorenzo Guidotti sullo stupro avvenuto a Bologna ai danni di una 17enne. “Te la sei andata a cercare”, scrive nel lungo commento affidato alla sua pagina Facebook, accessibile solo agli amici, dove il parroco del quartiere San Donato spesso affida i suoi pensieri sui fatti di cronaca. Il sacerdote ha deciso di commentare la violenza sessuale subita da una minorenne da parte di un magrebino, conosciuto in Piazza Verdi a Bologna, mischiando razzismo, sessimo e misoginia. “Tesoro svegliarti semi-nuda è il minimo che ti possa accadere, mi dispiace ma, se nuoti nella vasca dei pirana non puoi lamentarti se quando esci ti manca un arto, cioè a me sembra di sognare! Ma dovrei provare pietà?”, scrive il parroco nel suo post.

Secondo Don Lorenzo Guidotti, la colpa sarebbe da una parte della ragazza, che si sarebbe ubriaca e avrebbe frequentato brutta gente, dall’altra della “politica dell’accoglienza”, come la definisce, che lascerebbe in giro per le strade troppi stranieri. “Tesoro mi dispiace. Ma 1) frequenti piazza Verdi (che è diventato il buco del cu*o di Bologna, e a tal proposito Merola sempre sia lodato!) 2) Ti ubriachi da far schifo! Ma perché? 3) E dopo la cavolata di ubriacarti con chi ti allontani? Con un magrebino?!? Notoriamente (soprattutto quelli in Piazza Verdi) veri gentlemen, tutti liberi professionisti, insegnanti, gente di cultura, perbene. Adesso capisci che oltre agli alcolici ti eri già bevuta tutta la tiritera ideologica sull’accogliamoli tutti. Svegliarti seminuda direi che è il minimo che potesse accaderti”, scrive il parroco.

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[didascalia fornitore=”Altro”]Il post pubblicato da Don Lorenzo Guidotti su Facebook[/didascalia]

In conclusione, Don Guidotti spiega meglio l’intento del suo post. “Chi sceglie la cultura dello sballo lasci che si divertano anche gli altri”, aggiunge, usando lo stampatello maiuscolo per sottolineare il suo pensiero. “La dobbiamo piantare!! A voi giovani, ragazzi e ragazze: ma non lo vedete che vi fanno il lavaggio del cervello?!? Ve lo state facendo mettere in quel posto e dite pure grazie!”.

Le polemiche sono scoppiate in men che non si dica, sia a Bologna che sul web dove in tanti hanno attaccato il parroco ma molti lo hanno difeso. A prendere le distanze è stata però anche l’arcidiocesi di Bologna, guidata da monsignor Matteo Zuppi: “Le parole corrispondono a opinioni sue personali, che non riflettono in alcun modo il pensiero e la valutazione della Chiesa, che condanna ogni tipo di violenza”, si legge in una nota ufficiale. “Col mio intervento ho sbagliato i termini, i modi, le correzioni. Chiedo scusa alla ragazza e ai suoi genitori se le mie parole imprudenti possono aver aggiunto dolore”.

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