Rimane in carcere il 27enne Fadil Monir, fermato per lo stupro di una giovane donna giovedì mattina in Stazione Centrale a Milano. A deciderlo il gip del capoluogo meneghino, parlando di un video decisivo che lo inchioderebbe alle sue responsabilità. La violenza sessuale è avvenuta in uno degli ascensori che portano dall’atrio fino ai binari. Stando al suo drammatico racconto, le percosse ricevute le avrebbero fatto perdere i sensi.
Il giudice per le indagini preliminari di Milano ha deciso di confermare il fermo di Fadil Monir, il 27enne marocchino accusato di aver stuprato giovedì mattina in Stazione Centrale a Milano una donna francese di origine marocchina. La decisione è arrivata dopo aver visionato anche un video che incriminerebbe senza alcun dubbio il giovane. Intanto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato che il 10 maggio sarà nel capoluogo lombardo per fare il punto della situazione sul problema sicurezza.
Fadil Monir, il 27enne fermato per lo stupro avvenuto giovedì mattina alla Stazione Centrale di Milano rimane in carcere. A deciderlo il gip Patrizia Nobile, che ha evidenziato come “dirimente è l’esistenza di un video registrato dalle telecamere di sorveglianza dell’ascensore interno allo scalo ferroviario”. Secondo il giudice, si tratterebbe di una prova documentale che andrebbe a smentire la tesi dell’indagato.
Inoltre, si legge negli atti con cui si è confermato il fermo del senza fissa dimora, “non ha avuto “alcuna esitazione a screditare ingiustamente la vittima, pur di costruire una versione di comodo, con la quale pensava di poter neutralizzare le accuse a suo carico”.
Monir aveva infatti affermato durante l’interrogatorio che il rapporto era stato consenziente, e che tra lui e la vittima ci fosse una conoscenza pregressa per motivi legati alla droga. Tutti fatti smentiti dai fotogrammi della telecamera di sicurezza all’interno dell’ascensore dove si è consumata la violenza sessuale.
A pesare sulla decisione del gip, anche la situazione stessa dell’uomo, senzatetto, e il pericolo non solo di fuga, potendo muoversi liberamente anche al di fuori dei confini italiani, ma anche di reiterare il reato. “La sequenza degli atti, la crudele ostinazione, la condotta successiva al reato e la callidità dimostrata in sede di interrogatorio sono sintomatici di una personalità priva di freni inibitori, violenta e senza alcuna capacità di revisione critica” si legge nell’ordinanza.
Il ministro Piantedosi ha inoltre annunciato la sua presenza il 10 maggio prossimo a Milano proprio per fare il punto della situazione sulla sicurezza non solo nell’area della Stazione Centrale, ma anche delle zone limitrofe e altre aree meneghine. “Ci confronteremo sui risultati dei controlli interforze che sono in corso dallo scorso gennaio e che proseguiranno anche nei prossimi mesi” ha spiegato il ministro.
A intervenire, anche il sindaco Giuseppe Sala, che ha spiegato come dopo aver sentito Questura e Prefettura, abbia richiesto un ulteriore aumento delle forze dell’ordine e delle telecamere nell’area. Di contro, ha ammesso come sia un lavoro di grande impegno e lo senta come una sua responsabilità in qualità di primo cittadino del capoluogo lombardo.
Intanto, altre due donne hanno denunciato casi di violenza sessuale avvenuti sempre a Milano. Si tratta nel primo caso di una clochard di 57 anni, aggredita in una tenda da campeggio in Piazza Carbonari, dopo aver accettato un rifugio per la notte da parte di un uomo nordafricano sui 30 anni. Ricoverata alla clinica Mangiagalli, i medici avrebbero confermato la veridicità delle sue parole, dopo averla sottoposta ad esami.
Il secondo caso di stupro sarebbe invece avvenuto in un hotel del centro cittadino, protagonista una donna, che dopo essere andata a cena con il suo accompagnatore, sarebbe sali8ta in stanza con lui. Qui si sarebbe sentita male, e l’uomo ne avrebbe approfittato per molestarla.
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