[didascalia fornitore=”ansa”]Il luogo dove la coppia di turisti polacchi è stata aggredita da quattro uomini, a Miramare di Rimini[/didascalia]
Gli aggressori responsabili delle violenze e del duplice stupro di Rimini sarebbero stati riconosciuti da una delle vittime, la trans di origini peruviane violentata e picchiata dal branco sulla Statale 16 Adriatica. La trans avrebbe avuto modo di visionare i filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza quella terribile notte, e agli inquirenti avrebbe detto di aver riconosciuto con certezza i volti dei quattro stupratori di Rimini.
Le indagini da parte degli investigatori proseguono febbrilmente alla ricerca dei responsabili degli stupri di Rimini, ma nessuna notizia trapela dalla Questura. Anche la notizia del riconoscimento in video dei quattro aggressori da parte della transessuale peruviana, violentata, picchiata e lasciata priva di sensi in un fossato, non ha ricevuto alcuna conferma ufficiale.
IL BRANCO IN AZIONE SULLA SPIAGGIA DI RIMINI
Polizia Scientifica e Squadra Mobile hanno visionato e analizzato le immagini riprese dalle telecamere per poter estrapolare alcuni frammenti utili alle indagini. Si sarebbe così arrivati a isolare, nei frame video, i volti dei quattro facenti parte del branco che sulla spiaggia del Bagno 130 di Miramare hanno prima violentato a turno una turista polacca, poi hanno aggredito l’amico per dirigersi, infine, sulla statale Adriatica per darsi alla fuga. Ed è qui che, incontrando sul loro cammino la trans peruviana l’hanno stuprata e lasciata priva di sensi in un fossato lungo la strada, dopo averla picchiata selvaggiamente.
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GLI STUPRATORI DI RIMINI RIPRESI IN UN VIDEO
I quattro stupratori sono ripresi in diversi fotogrammi, in alcuni passaggi video sarebbero inquadrati chiaramente in maniera frontale: uno, alto, indossava una lunga canottiera, un altro una felpa con il cappuccio sulla testa, altri due portavano dei cappelli con visiera. Ad ogni modo non sono stati ancora identificati, né trovati.
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LA TESTIMONIANZA DELLA TRANS PERUVIANA
In un’intervista al Tg1, la trans peruviana vittima delle violenze del branco ha ribadito di averli riconosciuti, ma non identificati: “Mi hanno preso la borsa, uno mi ha tirato per i capelli e mi ha buttato a terra, io non volevo rialzarmi e mi ha spaccato una bottiglia in testa”, poi ha aggiunto di voler collaborare in qualsiasi modo con la polizia per poter individuare queste persone e farle finire in carcere.
Intanto i turisti polacchi, ancora in ospedale, potrebbero essere dimessi lunedì prossimo, dopo essere stati sentiti ancora dagli inquirenti, mentre le autorità polacche hanno chiesto di poter accedere agli atti dell’inchiesta con una rogatoria internazionale.
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