Suburra: sapete qual è il significato del termine che dà il nome alla serie TV e al film di Stefano Sollima del 2015? L’etimologia del nome Suburra rimanda al latino Subura (da sub, sotto, e urbis, città) un termine che indicava un quartiere popoloso e malfamato, corrispondente all’odierno Quartiere Monti. Era posto a ridosso dei Fori Imperiali e del colle del Quirinale, e con le sue bettole e i suoi bordelli rappresentava il cuore pericoloso della capitale antica. Era la faccia dell’altra Roma, rifugio e dimora quotidiana di ladri, prostitute e fuorilegge.
Col significato di ‘quartiere malfamato’, Suburra è il termine che ha dato il nome, ancora prima che al film e alla serie TV Netflix, al romanzo firmato De Cataldo-Bonini sulla mafia romana di oggi. Il significato etimologico della parola, che deriva dal latino Subura, è interessante quanto suggestivo: indica infatti un quartiere poco raccomandabile della Roma del III secolo, dove giravano quotidianamente gladiatori e cortigiane, ma anche ladri, assassini e briganti di ogni genere.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/spettacoli/2017/10/10/suburra-la-serie-10-cose-da-sapere-sul-cult-di-netflix/187373/” testo=”10 cose da sapere su Suburra, la serie TV di Netflix”]
Decisamente contrapposto all’eleganza dei Fori Imperiali, il quartiere della Suburra era tra i più pericolosi della Roma antica: la popolazione era costituita in gran parte da sottoproletari che vivevano in condizioni di miseria e di povertà e le strade, soprattutto dopo il tramonto, erano teatro di risse, aggressioni e omicidi.
Chi viveva nella Suburra era costretto a muoversi, soprattutto di notte, scortato da uno schiavo armato, mentre i ricchi, per proteggersi dagli incendi che scoppiavano continuamente, fecero costruire un muro intorno al quartiere: questa specie di demarcazione sottolineava ancora più vistosamente le differenze tra la popolazione e la nobiltà romana, contribuendo al significato etimologico di Suburra, intesa come area ‘sotto la città’. Era una zona da tenere a distanza, insomma, ma non solo.
Suburra, il cui antico significato è stato ripreso nel titolo del film e della serie TV, era un covo di vizi e di abitudini dissolute: tra bettole e bordelli erano i più reietti coloro che animavano le strade del quartiere, con buona pace dei ricchi romani che proprio qui erano soliti soddisfare la loro lussuria. Stando a quanto ci raccontano Tacito e Svetonio, infatti, la moglie dell’imperatore Claudio, Valeria Messalina, era una vera e propria habitué del quartiere Suburra: travestita da prostituta, sembrava desse sfogo ai suoi istinti più lascivi usando un nome fittizio – Lisisca – e un abbigliamento decisamente azzeccato: trucco pesante e capezzoli dorati. Nerone, invece, pare che vi si recasse travestito da mendicante per sondare gli umori del suo popolo, mentre Giulio Cesare e il poeta Marziale nacquero proprio qui, nel ‘cuore malfamato dell’altra Roma’.
Il significato legato al termine Suburra (e, di conseguenza, anche al titolo e alla trama del film e della serie TV), dunque, è illuminante per capire come, un tempo, si vivesse in un quartiere del genere. Sorto in prossimità dei Fori Imperiali, e corrispondente all’attuale Rione Monti, era la zona più popolare ed autentica della capitale, la zona per eccellenza delle contraddizioni e delle rivolte sociali, ‘patria’ chiassosa e malfamata delle famiglie plebee del tempo.
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