Non ha retto allo stupro che aveva subìto a 12 anni e così Megan Hoyle, 14 anni da Blackburn, si è suicidata con un mix di farmaci e sonniferi. È stata lei stessa a spiegare la motivazione del suo gesto estremo in un messaggio mandato poco prima di uccidersi a un amico in cui chiariva di essere distrutta “nel corpo, nella mente e nell’anima“. “Pud”, come era chiamata e conosciuta da amici e parenti, era stata stuprata da un 17enne, poi condannato per la violenza, ma che da qualche mese aveva ottenuto uno sconto di pena. Pur se seguita a livello professionale, come ha spiegato la mamma, l’aver saputo della riduzione della pena l’aveva sconvolta. “Mi dispiace se infrango la promessa ma non sono abbastanza forte“, aveva scritto nel suo ultimo messaggio.
Megan ha così deciso di togliersi la vita perché non riusciva a riprendersi dalla violenza sessuale subìta quand’era ancora una bambina. Piena di vita, come l’ha descritta la madre, da quel giorno di due anni fa non era stata più la stessa: anche l’aiuto e il supporto psicologico non è stato sufficiente per superare il trauma.
La sua vita era stata distrutta in quel momento e non è bastato l’amore e l’affetto della famiglia e degli amici a farle superare quel dolore e quella rabbia che la stava annientando giorno dopo giorno.
Nel suo ultimo messaggio all’amico del cuore, Megan ha chiesto scusa a chi avrebbe trovato il suo corpo e alle persone che l’hanno amata, ha chiesto di non chiamare un’ambulanza e di lasciarla “morire in pace“.
Ricevuto il messaggio e dopo una chiamata breve e sofferta in cui avrebbe sentito la giovane piangere e aprire la confezione di pillole, l’amico ha allertato la sua famiglia e altri amici perché la soccorressero: trovata già incosciente dalla mamma nel salotto di casa, è stata trasportata in ospedale dove è morta dopo qualche giorno.
“Una volta mi sentivo forte e bella ma quella ragazza è morta quando avevo 12 anni, quando lui ha distrutto il mio corpo, la mia mente e la mia anima“, sono state le sue ultime parole affidate all’amico.
Informazione di servizio, prevenire i suicidi è possibile
Prevenire i suicidi è possibile. Anche se difficile per chi ha pensieri suicidi o chi vive accanto a persone a rischio, l’aiuto di personale esperto e operatori specializzati può fare la differenza: a volte basta chiedere aiuto per ricominciare a vivere.