In occasione della Giornata internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che si celebra il prossimo 20 novembre, l’Unicef ha pubblicato un rapporto su alcuni dati a livello globale riguardante gli adolescenti. Nell’indagine, è emerso, che annualmente, nel mondo, 46 mila minorenni si suicidano.
Un minore ogni 11 secondi, un dato preoccupante che la Onlus ha pubblicato, constatando che il suicidio adolescenziale sarebbe la quinta causa di morte tra i ragazzini che hanno una fascia di età compresa tra i 15 e i 19 anni.
Tante sono le iniziative di sensibilizzazione che in questi giorni si stanno organizzando per celebrare il prossimo 20 novembre la Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. In occasione l’Unicef, ad esempio, ha riportato alcuni dati allarmanti circa gli adolescenti. Secondo la Onlus, ogni anno circa 46 mila minori decidono di togliersi la vita, uno ogni 11 secondi. Una statistica che desta molta preoccupazione rilevando il decesso degli adolescenti che decidono di suicidarsi tra i 15 e 19 anni come la quinta causa di morte.
Un dato che fa analizzare quale siano i motivi che portano i giovani a questo gesto insano; sicuramente alla base ci sono problemi di salute mentale e secondo dei dati statistici la metà di loro prova emozioni come la tristezza, l’angoscia e la preoccupazione.
L’Unicef è una Onlus che da sempre cerca di tutelare bambini e ragazzi a livello globale grazie ai suoi interventi. Di recente, infatti, ha lanciato una raccolta firme in maniera tale da sostenere gli investimenti e azioni di aiuto e supporto per la tutela della salute mentale dei minori. Ad oggi l’organizzazione benefica ha raggiunto la quota di 13 mila approvazioni.
Secondo i dati della Onlus, i giovani tra i 14 e i 24 anni iniziano ad avere problemi a livello psicologico. Inoltre, dal 2020, con l’inizio della pandemia e tutto ciò che ha portato dietro, tra vari restrizioni e lockdown, si è notato un peggioramento dello stato mentale.
I motivi che portano l’adolescente a provare senso di angoscia e preoccupazione sono davvero molteplici: dai problemi familiari a quelli personali, alla mancanza di affetto da parte di persone care ai litigi e incomprensioni.
In occasioni delle celebrazioni della Giornata internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza il prossimo 20 novembre, oltre all’Unicef, anche la polizia criminale ha divulgato una indagine circa i numeri riguardante i minori vittime del web.
Si è potuto constatare che il cyberbullismo ha avuto un aumento nel biennio 2020-2021 a causa della pandemia, mentre nei primi sei mesi di quest’anno ha avuto una diminuzione del 10% grazie a un ritorno alla normalità che ha portato gli adolescenti a uscire fuori di casa e a usare meno il computer.
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