Nelle prossime ore il figlio, Perduca e Marco Cappato si autodenunceranno per aver accompagnato Sibilla Barbieri in Svizzera.
La donna ha deciso di intraprendere il viaggio all’estero dopo che l’Asl romana a cui apparteneva si è rifiutata di offrire il supporto medico per accedere alla morte volontaria assistita perché pare mancassero i requisiti previsti dalla sentenza Cappato\Dj Fabo della Corte costituzionale.
L’attrice Sibilla Barbieri muore in Svizzera
La regista e attrice Sibilla Barbieri, malata oncologica terminale, è morta questa mattina in Svizzera dove ha fatto ricorso al suicidio assistito, mancando in Italia i presupposti per farlo. A renderlo noto è l’associazione Coscioni. L’attrice ha deciso di intraprendere il viaggio all’estero dopo che l’Asl romana a cui apparteneva si è rifiutata di offrire il supporto medico per accedere alla morte volontaria assistita perché mancava il requisito principale della “dipendenza da trattamento di sostegno vitale”.
“Questa è una discriminazione gravissima tra i malati oncologici e chi si trova anche in altre condizioni non terminali. Per questo ho deciso liberamente di ottenere aiuto andando in Svizzera perché possiedo i 10mila euro necessari e posso ancora andarci fisicamente. Ma tutte le altre persone condannate a morire da una malattia che non possono perché non hanno i mezzi, perché sono sole o non hanno le informazioni, come fanno? Questa è un’altra grave discriminazione a cui lo Stato deve porre rimedio” ha detto la regista in un video pubblicato qualche giorno fa.
Ad accompagnare Sibilla per il suo ultimo viaggio in Svizzera c’erano il figlio, l’ex senatore Marco Perduca e Marco Cappato, che domattina si autodenunceranno presso la stazione dei carabinieri di Roma. I tre rischiano fino a 12 anni di carcere.