Sulla pagina Facebook dell’Alsippe, Alleanza Sindacale Polizia Penitenziaria, è stato pubblicato un link che fa riferimento al suicidio di un detenuto nel carcere di Opera a Milano. A togliersi la vita sarebbe stato un uomo rumeno di 39 anni, che, condannato all’ergastolo per omicidio, si sarebbe impiccato nella sua cella. Il post è stato condiviso dal Giornale della Polizia Penitenziaria. Hanno fatto seguito molti commenti che hanno suscitato parecchia indignazione. Alcuni hanno scritto: “Ottimo, speriamo abbia sofferto”. Altri: “Uno in meno”. Altri ancora: “Ci sarebbe costato parecchi denari e all’uscita avrebbe creato di nuovo problemi”.
Poi qualcuno ha fatto notare: “Consiglio di mettere a disposizione più corda e sapone”. Oppure: “Oh, come sono dispiaciuto”. Poi ancora si legge: “Un rumeno in meno che aveva ammazzato un anziano”. Parole incredibili e, dalle informazioni che se ne possono ricavare, molti di coloro che hanno commentato sarebbero degli agenti.
Le reazioni
Ad intervenire sulla questione è stato Luigi Pagano, vicecapo vicario del dipartimento amministrazione penitenziaria. Pagano ha specificato che sono in corso degli accertamenti, per capire se veramente questi commenti siano stati scritti da agenti della polizia penitenziaria. Si parla di voler risalire all’identità di chi ha scritto quelle parole e dell’opportunità di prendere i provvedimenti adeguati.
Anche Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, ha commentato i messaggi, facendo notare come esultare per la morte di un detenuto sia una cosa ignobile e vergognosa. Allo stesso tempo ha detto che è una sconfitta per lo Stato e che coloro che hanno commentato non rappresentano in modo dignitoso chi ogni giorno lavora nelle carceri con professionalità e con umanità.
Il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, ha fatto sapere di aver firmato 16 provvedimenti di sospensione. E’ stato avviato così il procedimento disciplinare.
L’intervento del ministro Orlando
A seguito di tutte le polemiche che si sono scatenate, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha fatto sapere di essere intenzionato a convocare anche le varie sigle sindacali della polizia penitenziaria, per discutere su ciò che è successo e per trovare insieme delle strategie adatte a fare in modo che non si verifichino più comportamenti di questo genere.
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