Elisabetta Casellati ha incontrato nella giornata di oggi una delegazione del Pd, per discutere sulla riforma del presidenzialismo: i dem si oppongono.
Incontro di due ore tra la ministra delle Riforme forzista e il Partito Democratico. A colloquio sulla riforma del presidenzialismo Elisabetta Casellati insieme a Simona Bonafè, Simona Malpezzi, Matteo Mauri, Andrea Giorgis, Peppe Provenzano, Dario Parrini e Debora Serracchiani. Venerdì l’incontro con i Conque Stelle, dopo la discussione con il Terzo Polo. Forza Italia entusiasta tra Ronzulli e Cattaneo sulla riforma: “Sempre voluta da Berlusconi. E’ nel nostro dna“.
Sul presidenzialismo la linea del Pd al momento sembra quella dell’opposizione. Una presa di posizione più concreta e coerente rispetto a temi come autonomia differenziata, da parte del gruppo all’opposizione che ha deciso di rilanciare la sfiducia costruttiva. L’incontro tra gli esponenti del Partito Democratico e la senatrice è durato due ore, nelle quali i dem hanno sostanzialmente esposto le loro perplessità riassumibili in tre punti: riforma alla legge elettorale, sfiducia costruttiva e correzione del monocameralismo – conseguenza del taglio ai parlamentari.
Innanzituto Giorgis ha fatto presente come l’elezione diretta del Presidente della Repubblica non vada a risolvere alcun problema della democrazia, ma al contrario lo vada ad ingigantire. Il senatore ha affermato che il metodo va completamente ribaltato, e che eleggere premier e presidente non pare costruttivo ai dem. Pd poco convinto anche sulla legge elettorale, oltre che sulle eventuali riforme costituzionali, che chiede semmai invece del modello americano di seguire quello tedesco, con la possibilità dei cittadini di poter influire sui candidati. Altra problematica, quella del monocameralismo che dopo i tagli ai parlamentari ha fatto sì che i testi passando da una camera all’altra non siano più oggetti di lettura, ma di ratifica, venendo approvati già in un’aula.
L’invito al dialogo è stato apprezzato dal Pd, che in una nota fa sapere come la disponibilità al confronto è stata molto apprezzata. I dem in ogni caso hanno chiesto maggiore chiarezza sugli obiettivi di questo governo, con la presentazione di un quadro che comprenda riforme istituzionali, autonomia, enti locali e province, e non “bocconi e spizzichi” di tanto in tanto.
Ecco, proprio dell’autonomia differenziata, degli strumenti (ritocchi alla costituzione) per arrivare alla riforma non si è discusso, accusa il Pd. La quale posizione rimane di contrarietà all’elezione di un presidente della Repubblica in maniera diretta. Il presidente secondo il partito democratico rappresenta una garanzia alla quale la nostra democrazia non deve fare a meno: “Una garanzia assolutamente da preservare e quindi siamo contrari a qualunque iniziativa che possa snaturare o stravolgere o eliminare queste funzioni” ha affermato Serracchiani.
Emanuela Casellati ha già incontrato lo scorso lunedì il Terzo Polo, mentre venerdì accoglierà il Movimento Cinque Stelle per discutere della riforma del Presidenzialismo. I pentastellati si erano già detto contrari alla volontà del governo di procedere con tale riforma, così come ferocemente contraria rimane la loro posizione sull’autonomia differenziata e la bozza di Calderoli sulle regioni.
Ma a meno di scossoni interni sarà difficile, con le semplici opposizioni di Pd e Cinque Stelle, che il governo non trovi un accordo. Del resto in questo momento la Lega sta per ottenere quello per cui si è da anni battuta – ossia l’autonomia per le Regioni – e in questo modo Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni potrebbero avere strada spianata per mettere mano sulla costituzione.
Forza Italia intanto continua in linea con i due alleati alla maggioranza a dirsi entusiasta delle proposte governative. Un incontro anche con Forza Italia per la Senatrice Casellati, oltre che con i rappresentanti del Pd, con Alessandro Cattaneo e Licia Ronzulli e un collegamento telefonico di Silvio Berlusconi.
Il presidenzialismo rimane uno dei punti fondamentali adesso anche di Forza Italia, afferma il capogruppo al Senato che scomoda addirittura un discorso di Berlusconi del 1995. Insomma, almeno all’apparenza, Forza Italia sembra piuttosto coesa. “Presidenzialismo nel nostro dna” affermano i forzisti, che tramite una nota annunciano come sarà possibile approvare una bozza di riforma grazie alla quale i cittadini avranno la possibilità di scegliere da chi essere governati, per garantire ancora più stabilita ai vari governi e competitività, voluta fortemente proprio da Silvio Berlusconi.
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