Le colline di Tsodilo sono un luogo sacro per le popolazioni San e Hambukushu, entrambe convinte che la nascita del primo uomo sia avvenuta qui, sulla cima di queste colline.
I San, conosciuti anche come Boscimani, sono tra le popolazioni più antiche del mondo, vivono fin dalla notte dei tempi nell’area del deserto del Kalahari, tra Namibia e Botswana; gli Hambukushu sono una popolazione che vive nella zona del Delta dell’Okavango, in Botswana, e vivono principalmente di pesca e di agricoltura.
Le colline di Tsodilo, oltre ad essere un luogo mistico e sacro per queste popolazioni, sono divenute, nel 2001, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, per i numerosi e ben conservati esempi di arte rupestre. I disegni che si trovano raffigurati sulle pareti rocciose sono essenzialmente di tre tipi: figure di animali, figure umane e figure geometriche.
In base a numerose ricerche effettuate sulle pitture rupestri, si ritiene che i disegni di colore rosso siano i più antichi ed appartengano ai San, che per primi abitarono queste terre; mentre i disegni bianchi siano più recenti ed appartenenti alle popolazioni bantù, che giunsero qui dopo una lunga migrazione dall’Africa centrale.
Le colline sono quattro rilievi di modesta altezza, spiccano dalla pianura circostante e oggi sono facilmente raggiungibili grazie ad una nuova strada che ha accorciato notevolmente i tempi di percorrenza.
Giunti all’ingresso del parco si percorrono poche centinaia di metri per giungere al piccolo, ma ben curato, museo che illustra e racconta alcune caratteristiche del luogo e i ritrovamenti che sono stati fatti nella zona.
Per poter osservare le pitture rupestri occorre essere accompagnati da una guida San e si può scegliere tra 4 differenti percorsi che vanno da un semplice anello alla base della collina più vicina al museo a impegnative escursioni fino alla vetta della collina più alta.
La guida San illustra i diversi disegni presenti, raccontando anche interessanti aneddoti legati alla tradizione San, e mostra le numerose piante utilizzate per estrarre il veleno, utilizzato per la caccia, e anche per la medicina tradizionale.
Nei dintorni del sito si trovano due villaggi: un villaggio Hambukushu, a poche centinaia di metri dal gate di ingresso, e un villaggio San, a circa 3 chilometri dal gate, in direzione opposta alla strada principale.
Per chi vuole assaporare appieno la sacralità del luogo durante uno dei fantastici tramonti africani e passare qui la notte, è possibile prenotare il campeggio presente nel parco e posizionato vicino al museo.