Il nuovo premier britannico, Rishi Sunak, ha affrontato il suo primo e duro Question Time, dove si è confrontato su vari tempi ma il focus era ovviamente sulla tenuta legge finanziaria. Emerge che la data per la approvazione, in accordo con il cancelliere Hunt, è spostata a novembre.
Lo scontro maggiore è stato con il leader dei labouristi e quindi dell’opposizione Tramer che ritiene Sunak un leader non eletto. Il premier ha risposto ad ogni domanda, cercando di essere il più esaustivo possibile. L’oppositore però ha calcato il piede sull’acceleratore al massimo per mettere in difficoltà l’avversario politico.
Sunak e il primo duro Question Time
Un periodo complicato per il Regno Unito che è stato travolto da un crisi che è andata a toccato ogni ambito unendosi a quella globale causata dal conflitto in Ucraina. Sunak è stato protagonista del suo primo Question Time dopo la nomina a premier a seguito delle dimissioni di Liz Truss.
Dopo un mandato di soli 45 giorni, l’ormai ex leader dei conservatori ha deciso di lasciare perché per lei era impossibile continuare. La situazione è precipitata quando ha proposto la nuova riforma fiscale, un piano che puntava ad ampliare il debito pubblico per riuscire a detassare la classe medio alta. I mercati internazionali sono impazziti dopo la notizia e si è creata immediatamente instabilità economica.
La sterlina ha avuto una svalutazione preoccupante e in ambito finanziario ed economico è scoppiato il caos. Dopo le dimissioni lampo della politica sembrava dovesse tornare al comando dei Tory Boris Johnson ma domenica, in tarda serata, ha rinunciato a candidarsi.
Sunak è stato così nominato primo ministro britannico con il difficile compito di gestire una situazione delicata all’interno del proprio partito ma soprattutto per risollevare una nazione in condizioni traballanti. Il premier ha partecipato al suo primo Question Time e si è scontrato con Starmer il suo oppositore maggiore.
Stramer più agguerrito che mai
Sunak è stato accolto tra gli applausi alla Camera dei Comuni, infatti dai Tory sono arrivate le congratulazioni al nuovo primo ministro. Subito dopo però è partito lo scontro con il leader dei Labour, Keir Stramer, che pensa che il nuovo primo ministro non sia un leader eletto e non crede che rappresenti la maggioranza, tanto meno il paese, ma queste sono opinioni personali del politico.
La conversazione tra i due è arrivata anche alle origini del premier dato che Stramer ha affermato: “La Gran Bretagna è un luogo in cui persone di tutte le razze e credenze possono realizzare i propri sogni” . Ed è arrivata qui per un motivo preciso ovvero trattare la questione migrazione. Sunak pensa che l’immigrazione vada comunque controllata mentre il suo oppositore, secondo il premier, è aperto ad un’immigrazione selvaggia.
Ovviamente sono emersi gli errori commessi dai conservatori e il primo ministro ha spiegato che il suo compito è proprio quello di rimediare a quelli che sono stati fatti prima.
Sunak ha spiegato che ripristinerà il divieto del fracking che Truss ha tolto appena subentrata al comando. La questione principale che tutti stavano attendendo era la data della nuova riforma fiscale, che è arrivata a fine del dibattito.
La nuova legge dovrà andare a sanare un debito davvero importante e Sunak ha affermato che il suo intento è far tornare a vedere la Gran Bretagna come un paese che paga. Perciò lui e il ministro Hunt hanno annunciato la presentazione della riforma fiscale per il 17 novembre in modo da poter fare il meglio possibile.