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Occhi al cielo il prossimo 31 gennaio 2018 quando si potrà assistere allo spettacolo della Super Luna blu e rossa. L’evento astronomico manca dal pianeta da 150 anni (l’ultima volta accadde il 31 marzo 1866) e sarà visibile in particolare negli Stati Uniti, ma anche in Asia, Medio Oriente e Oceania, mentre non sarà visibile in Europa. Il fenomeno sarà possibile grazie a un’eclissi che darà vita a un “guazzabuglio cromatico”, come ha spiegato Paolo Volpini, dell’Unione astrofili italiani (Uai). In realtà, con l’espressione Blue Moon nei paesi anglosassoni si indica un evento lunare raro più che un colore: la Luna però sarà davvero rossa e Super allo stesso tempo.
Come avevamo spiegato in occasione dell’ultima Super Luna del 2017, con questa espressione si intende quando la Luna piena si trova in perigeo, ossia nel punto più vicino all’orbita terrestre (che, ricordiamo, è ellittica), apparendo in cielo più grande del solito. Il 31 gennaio 2018 sarà più grande del 7% rispetto a quanto siamo abituati, ma sarà anche rossa, in quella che gli anglosassoni chiamano la Super Blue Blood Moon.
La Luna rossa è infatti il fenomeno cromatico che nasce durante l’eclissi: quando la Terra transita tra il satellite e il Sole, si crea una sfumatura rosso rame o rosso sangue, per dirla all’inglese, che sarà visibile per tutti i 77 minuti dell’evento astronomico.
L’espressione Luna blu invece è riferita a un evento raro, ma più consueto, del calendario lunare. “Blue Moon, è un detto popolare che deriva dall’espressione ‘once in a blu moon’ – una volta ogni luna blu -, per indicare un evento raro”, ha spiegato Volpini.
Ciò accade quando in un mese si susseguono cinque fasi lunari al posto delle solite quattro. Nei primi tre mesi dell’anno accadrà due volte: oltre gennaio, anche marzo avrà due lune piene con un mese, febbraio, che avrà tre fasi lunari, e sarà inframmezzato da due mesi da cinque fasi lunari. “Si tratta di una curiosità del calendario piuttosto rara – conclude Volpini – che si verificherà nuovamente solo nel 2031”.
Come chiarisce la Nasa, l’evento sarà visibile negli USA, in particolare prima dell’alba del 31 gennaio in Nord America, Alaska o Hawaii e durante il sorgere della luna se si è in Medio Oriente, Asia, Russia orientale, Australia, o Nuova Zelanda. Chi volesse ammirarla dall’Europa potrà collegarsi in streaming sul sito della Nasa.
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