Giorgia Meloni ha preso la decisione di rivedere una misura avanzata in passato dal Movimento 5 Stelle. Sembra infatti che adesso sia il turno del superbonus e di una rimodulazione degli aiuti esistenti e di una proroga di ben 6 mesi.
La vincitrice delle ultime elezioni, Giorgia Meloni, sembra essere più che pronta a prendere in mano l’argomento superbonus. Ed è per questo motivo che l’associazione Nazionale costruttori edili non ha nessuna intenzione di stare con le mani in mano.
È questo ciò che vi ha spinti a chiedere uno slittamento delle scadenze insieme ad un riassetto di varie incentivi nel mondo edilizio.
La proposta di modifica per il superbonus
Fratelli d’Italia aveva già pensato di revisionare alcune caratteristiche del superbonus. Adesso però sembra essere pronto a dare inizio ad un procedimento, insieme all’intera filiera industriale, il cui scopo è quello di mettere in piedi una proposta concreta in cui si vanno a riorganizzare gli incentivi per la casa e i vari bonus.
Veniamo così a conoscenza del fatto che è stata lanciato un’idea che si divide in due presupposti diversi:
- la prima riguarda ad una proroga di 6 mesi sulle scadenze fissate nel calendario attuale, un qualcosa che dà la possibilità di recuperare il tempo perduto a causa delle numerose modifiche sulla sessione dei crediti;
- la seconda invece è inerente ad una modulazione strutturale dei vari bonus edilizi che vanno ad affiancarsi a tutte le altre forme di sostegno.
In cosa consiste il programma di Fratelli d’Italia
Il programma di Fratelli d’Italia era stato abbastanza chiaro durante il periodo delle elezioni. Infatti quest’ultimo affermava a gran voce di non essere più d’accordo con la miope politica dei bonus e di avere intenzione di sostituire il tutto utilizzando delle misure più durature e stabili.
In poche parole il programma sosteneva fortemente la “salvaguardia delle situazioni in essere e riordino e armonizzazione degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili pubblici e privati”.
Giorgia Meloni è sempre stata intenzionata di organizzare il super bonus attraverso un riordino dell’intero sistema che comprende le varie agevolazioni edilizie che, secondo lei, non devono mai andare oltre 70% delle spese sostenute “Personalmente lo indirizzerei prevalentemente verso la prima casa, semplificando le norme. Ma abbiamo bisogno di tutelare i cosiddetti esodati del 110%”.
Le nuove scadenze del superbonus
In base alla scadenzario attuale in superbonus giungerà al termine durante il 2023.
Alla fine dell’anno che si concluderà la riduzione al 110%, per tutti coloro che hanno scelto di usufruire del bonus su abitazioni unifamiliari e su immobili autonomi.
Per chi invece ha scelto di utilizzare il bonus su lavori condominiali, è bene sapere che il superbonus in questo caso avrà termine tra circa 12 mesi.
Ed è proprio tenendo presente queste scadenze che l’Ance, di aumentare i tempi di scadenza così da permettere alle famiglie di organizzare meglio l’intera situazione.
Quali potrebbero essere le modifiche del nuovo superbonus
È molto probabile quindi che il nuovo governo possa portare alcune modifiche già durante il 2022. Infatti, in occasione della nuova legge di bilancio, è possibile che il superbonus venga modificato passando dal 110%, al 60-70%.
Anche se però verrà garantito un lungo termine e sarà basata sia sul reddito del beneficiario oppure sulla differenza tra la prima e la seconda casa.
In ogni caso si tratterà di modifiche che andranno a toccare anche gli altri bonus tra cui il bonus facciate insieme allo sconto del 75% per l’installazione di barriere architettoniche.
Scegliere di riorganizzare le varie agevolazioni edilizie è un qualcosa fatto anche in ottica di vari obiettivi europei che si devono raggiungere per quanto riguarda il risparmio economico.
Inoltre è molto importante tenere presente anche quanto sia importante questa misura così da mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare ed esere protetti nel momento in cui ci si trovi di fronte ad eventi sismici.
Anche la cessione del credito viene messo in discussione
C’è anche un’altra priorità delle associazioni ossia quella di rispettare ciò che è stato dichiarato all’interno della legge di bilancio del 2022.
Tra questi proviamo anche il percorso di riduzione, un qualcosa di necessario per fare in modo che si eviti di trovarsi di fronte a cambiamenti retroattivi.
Si discuterà quindi ancora una volta delle norme riguardo alla cessione dei crediti che è molto spesso hanno influenzato i vari mercati.
Infatti, in diverse occasioni le imprese sono state costrette a fermare i cantieri ben avviati.
Ed è per questo motivo che è necessario una proroga di 6 mesi così che il calendario possa arrivare al mese di giugno del 2024 per tutti i condomini e allo stesso mese ma del 2023 per le abitazioni unifamiliari e gli immobili indipendenti.