Come due anni fa, sempre a Doha, la Juventus perde la Supercoppa italiana ai rigori. Allora fu il Napoli a sollevare il trofeo, questa volta è toccato al Milan. Decisivi dal dischetto l’errore di Mandzukic e la parata di Donnarumma su Dybala. Dopo i 120′, l’incontro era terminato 1-1, illuminato dalle reti di Chiellini e di Bonaventura, entrambe nel primo tempo.
La partita è stata piena di occasioni, nonostante si trattasse di una finale. Meglio i bianconeri all’inizio, poi ha preso il sopravvento la formazione di Vincenzo Montella, che per lunghi tratti ha imperversato con Suso, imprendibile per Evra e Lemina, entrati per sostituire gli infortunati Alex Sandro e Sturaro. Le occasioni migliori le hanno avute Bacca e Dybala, che è entrato al posto di Pjanic nel secondo tempo per comporre un finto tridente con Mandzuckic e Higuain.
Al 120′, proteste juventine per un mani in area del Milan, non sanzionato però dall’arbitro pugliese D’Amato. Dal dischetto, inutile la prodezza di Gigi Buffon in avvio su Lapadula. I rossoneri vincono dunque l’ultimo trofeo del 2016, nonostante le disavventure per arrivare a Doha (partenza aerea rinviata). La Juve ancora una volta paga dazio dal punto di vista degli infortuni, ma anche tatticamente qualcosa da rivedere c’è sicuramente. Appena i campioni d’Italia staccano il piede dall’acceleratore, gli avversari tornano a galla e mettono paura. Succede con chiunque, dalle piccole alle grandi.
Due parole sull’ambiente. Folcloristico, sicuramente, ed efficace dal punto di vista dei soldi che intascano un po’ tutti. Ma sembra sempre di giocare in un teatro: lunghi periodi di silenzio, intervallati da qualche ‘ohh’ e da qualche coro che appare quasi registrato. Non bene neanche la telecronaca Rai, in particolare per quanto riguarda i bordocampisti. Tante cose da rivedere, insomma, ma il Milan si gode il successo che mancava dal 2011. E raggiunge la Juve a quota sette trofei.
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