Sfide epiche, goleade, rimonte, polemiche: la Supercoppa italiana è stata anche tutto questo negli anni. Partite raddrizzate nel finale, partite bellissime, partite che hanno inchiodato davanti alla televisione anche coloro che a questo trofeo danno poca importanza. Abbiamo scelto cinque di queste finali, lasciando fuori altri match che sicuramente avrebbero meritato, come il successo per 2-1 del Parma in casa del Milan il 21 agosto 1999 (il primo e unico per i ducali finora).
Napoli-Juventus 5-1 (1/9/1990)
Si gioca al San Paolo, la stagione calcistica apre il suo sipario e mette di fronte il fortissimo Napoli di quest’epoca e la Juve appena affidata a Gigi Maifredi e reduce da una rivoluzione anche dietro la scrivania. Per sorteggio viene scelto l’impianto partenopeo. La zona bianconera va in tilt subito, a preannunciare una stagione disastrosa. C’è Diego Maradona da una parte, Roberto Baggio dall’altra. Ma è Silenzi a sbloccarla al 9′, al 21′ tocca a Careca infilare Stefano Tacconi. Prova a reagire la squadra ospite, proprio con Roby Baggio al 39′, ma quattro minuti dopo Crippa firma il tris.
Non solo: al 45′ Silenzi segna ancora. Si va negli spogliatoi con un pesantissimo 4-1 a favore della squadra di Bigon, campione d’Italia in carica. De Marchi per Bonetti e Fortunato per Haessler non bastano ad arginare la furia napoletana, che trova il 5-1 al 72′ con Careca. E’ un trionfo. La prima volta del Napoli.
Lazio-Inter (8/9/2000)
Partita folle quella dell’8 settembre all’Olimpico di Roma. La Lazio di Cragnotti è decisamente più forte dell’Inter. Eppure è Robbie Keane, dopo 2′, a sbloccarla. L’irlandese era arrivato a Milano per ‘appena’ 40 miliardi di lire. Verso la fine del primo tempo, in cinque minuti, Claudio ‘El Piojo’ Lopez, nuovo acquisto anche lui, rovescia l’incontro. A inizio secondo tempo è Sinisa Mihajlovic -. futuro nerazzurro – su rigore a portare i gol a 3. Farinos prova a riaprirla, grazie alla deviazione decisiva di Sensini. Ma Stankovic – altro futuro interista – fa poker prima che Vampeta, a un quarto d’ora dalla fine, faccia ancora sperare la formazione guidata da Marcello Lippi.
Quell’Inter dette comunque speranze ai suoi tifosi. Sui giornali si parlò di un Vampeta a tratti travolgente. E di un Farinos molto preciso e oculato nella manovra. Illusioni (quasi) di mezza estate.
Inter-Roma (26/8/2006)
E’ piena estate quando va in scena, al Meazza, Inter-Roma, finale di Supercoppa italiana. I nerazzurri avevano fatto il ‘double’ l’anno prima, dunque i giallorossi arrivano al match come finalisti della Coppa Italia. Ma non ci stanno affatto a fare da comparse. L’Inter, da parte sua, gioca in quanto decretata a tavolino campione d’Italia dopo Calciopoli.
Incredibile ciò che accade a San Siro. La Roma vola sul 3-0, vedendo la vittoria, il bis della Supercoppa portata a casa nel 2001. Nel primo tempo, al 13′ la sblocca il brasiliano Mancini, poi Aquilani firma la doppietta spezza gambe, ma Vieira al 44′ accorcia le distanze. La squadra di Roberto Mancini, al ritorno in campo, è addirittura trasformata. Feroce. Al 65′ Hernan Crespo porta il risultato sul 2-3. Passano altri nove minuti e di nuovo il francese Vieira chiude la clamorosa rimonta che porta ai supplementari.
La Roma di Luciano Spalletti è come un pugile suonato, ormai alle corde. E cade definitivamente al tappeto al 94′, quando Luis Figo regala ai nerazzurri il trofeo. E’ il terzo nella storia interista. A San Siro si canta, per niente coscienti del fatto che sta per cominciare il periodo più vincente della Beneamata.
Juventus-Napoli (11/8/2012)
Gli sponsor portano Juventus e Napoli a Pechino. E’ la Supercoppa delle polemiche, con i partenopei che non si presenteranno alla cerimonia di premiazione dei bianconeri per protesta contro l’arbitraggio. In campo, però, era stata partita bellissima. Aperta da Edinson Cavani al 27′. Al 36′ c’è il pari di Asamoah. Al 41′ Pandev riporta avanti gli azzurri. Al 73′ Arturo Vidal su rigore costringe ai supplementari. Dove l’autorete di Maggio al 97′ e il gol di Vucinic al 102′ regalano il successo a Madama.
Il Napoli chiude in nove per le espulsioni di Pandev e Zuniga. Pure Mazzarri viene cacciato dall’arbitro. Aurelio De Laurentiis impone ai suoi di saltare la cerimonia in aperta polemica con Mazzoleni e i suoi collaboratori. La Juventus porta a casa il trofeo a nove anni dall’ultima volta.
Juventus-Napoli (22/12/2014)
Chiamiamola la rivincita. In pieno clima natalizio, si gioca a Doha. E’ anche la sfida tra Tevez e Higuain, entrambi a segno con una doppietta. L’Apache segna subito, al 68′ rimedia il Pipita. Ma i bianconeri tornano in vantaggio nel primo supplementare, al 106′, ancora con Carlitos Tevez. Al 118′ di nuovo Gonzalo Higuain e rigori. Dal dischetto, ancora Juve sciupona. Prima con Tevez dopo l’errore di Jorginho, poi con Chiellini e Pereyra dopo le prodezze di Gigi Buffon su Mertens e Callejon. Koulibaly a segno e Padoin no, grazie alla parata di Rafael, portano in paradiso il Napoli, al secondo successo nella competizione. Tutti e due contro la Vecchia Signora.
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