Quasi cento piazze mobilitate in tutta Italia sul tema dei diritti civili. Una contromanifestazione preventiva in attesa della discussione in Senato del Ddl Cirinnà il prossimo 28 gennaio e del Family Day del 30 gennaio. Oggi, con lo slogan Svegliati Italia – E’ ora di essere civili, Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit si ritrovano per richiedere il riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso, parlando della situazione attuale come di “una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni”.
Le manifestazioni si tengono a sette giorni dal Family Day, dicevamo, che si svolgerà a Roma sabato prossimo, il 30 gennaio, nel segno esattamente opposto a quelle di oggi: appoggiare le parole di Papa Francesco che ieri ha chiesto di non fare confusione “tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”.
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I commenti dei politici
Nichi Vendola, leader di Sel: “Svegliati Italia è l’appuntamento con i diritti delle persone, in un Paese come l’Italia che è stato occupato da una cultura clericale che ha impedito a tutti gli italiani di respirare, e che ha impedito a questa cattiva politica di fare i conti con le domande nuove che si affacciano alla finestra della storia”.
Paola Binetti, deputata Ncd-Udc: “Forte, chiara e netta si è levata ieri la voce del Papa a proposito di ciò che debba intendersi per famiglia e di ciò che costituisca una realtà decisamente diversa”.
Renato Brunetta e Paolo Romani, capigruppo Forza Italia: “Sia la Corte costituzionale (con la sentenza 14 aprile 2010, n. 138), che la Corte Europea per i diritti dell’uomo (con sentenza del 21 luglio 2015) si sono pronunciate sulla questione concernente le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Entrambe chiedono al Parlamento italiano di legiferare in materia. Ma in nessun caso la regolazione delle unioni omoaffettive è stata equiparata al matrimonio e alla famiglia naturale”.
Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia: “L’ottima nota dei capigruppo Romani e Brunetta sulle unioni civili chiarisce una volta di più la posizione di FI che voterà convintamente no al disegno di legge Cirinnà. La regolamentazione di convivenze tra persone omosessuali e la questione dei diritti non può aprire la strada ad adozioni, sia con la stepchild adoption che in altre forme. Diciamo quindi no alle adozioni, alle equiparazioni unioni civili-matrimonio e ancor di più all’ipotesi di utero in affitto. Questa è la linea che FI terrà in Parlamento, fatta salva la libertà di coscienza di singoli dissensi”.
L’autogol del Pirellone
A Milano è scoppiato un piccolo caso: la giunta regionale ha scelto di esprimere appoggio alla famiglia tradizionale accendendo le luci del grattacielo che ospita il consiglio con la scritta Family Day.
Quelli che seguono sono gli sfottò che immediatamente hanno animato i social network:
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