Uno dei campi sui quali si sta consumando una delle battaglie più agguerrite è quello economico. Nel braccio di ferro tra restrizioni sanitarie e le attività produttive, nessuno dei due pare voler cedere. Ne è un esempio il settore sciistico. Infatti in Italia la stagione è sospesa, ma i gestori continuano a protestare: con la chiusura natalizia, si stima una perdita del 70%. Tutto invece procederà normalmente nella vicina Svizzera, dove è stato annunciato non ci saranno restrizioni.
Il presidente svizzero Alain Berset ha fatto sapere che la stagione sciistica è già iniziati in diversi punti della nazione e proseguirà normalmente visto che gli impianti non risultano potenziali focolai. Ciò che davvero serve, ha aggiunto, è l’attuazione di un buon piano di protezione per contrastare il diffondersi del virus. Anche Mauro Pini, manager nell’ambito degli impianti della Svizzera italiana, ha confermato che si continuerà a sciare con obbligo di mascherina e distanziamento nei luoghi di assembramento, dove però ci sarà un limite agli accessi.
Nella Confederazione Elvetica, i casi continuano a essere sotto i 5 mila al giorno e secondo i media la curva si sta stabilizzando. In media, nelle ultime due settimane sono stati 4300 i contagi e 73 i decessi al giorno.
L’OMS però chiede però alla Svizzera un’inversione di rotta, visti i dati che arrivano dal Cantone di Ginevra, dove i contagi aumentano di giorno in giorno. Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms e membro del Cts, durante il convegno La Pediatria Italiana e la pandemia da SARS-CoV-2 ha parlato di numeri tre volte superiori a quelli dell’Italia. A stupirlo è soprattutto che in un momento in cui le terapie intensive sono in sofferenza, si continui a tenere aperto tutto e ci si affidi alle decisioni dei singoli Cantoni, con risultati negativi.
Mentre la Germania chiude tutti gli impianti, l’Unione Europea accoglie la proposta della Merkel di mettere in atto un un piano comunitario, il paese neutrale prosegue sulla sua strada, aprendo ovviamente agli abitanti degli Stati limitrofi.
La Svizzera invita dunque gli italiani a venire a sciare nei vari Cantoni e l’Austria potrebbe non essere da meno: Sebastian Kurz, presidente austriaco, si è detto contrario alla proposta della cancelliera tedesca, con l’intenzione di tenere aperti gli impianti. Ecco dunque la questione economica: i governatori delle Regioni lamentano una concorrenza sleale che porterebbe i turisti a varcare il confine non avendo scelta. La richiesta è dunque di chiudere le frontiere, (il governo ha confermato che gli impianti riapriranno forse dopo Natale) dato che il settore turistico è già fortemente danneggiato.
Il ministro degli Affari Regionali Boccia ha fatto sapere che stanno preparando un fondo di 250 milioni di euro per tutte le attività penalizzate dal Covid, sci compreso. Se i confini saranno chiusi, sarà deciso nel prossimo Dpcm.
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