Questa mattina l’arresto dei vicini di casa di Rosa Bechere, la 60enne invalida, scomparsa dalla sua abitazione di via Petta, a Olbia, il 26 novembre scorso.
I due avrebbero somministrato alla vittima dei farmaci per limitarne le capacità cognitive e rubarle le carte postali per l’accredito del Reddito di Cittadinanza.
Svolta nella scomparsa di Rosa Bechere, la 60enne invalida di Olbia, di cui si sono perse le tracce il 26 novembre scorso. Questa mattina è arrivata l’ufficialità: nel registro degli indagati – per quello che sarebbe un caso di omicidio – sono stati iscritti due vicini di casa della donna, scomparsa misteriosamente dalla sua abitazione nel condominio del rione San Nicola. Lo stesso palazzo dove, nel marzo scorso, era stato trovato morto carbonizzato Tony Cozzolino, per il cui delitto è finito in carcere Davide Iannelli, 48 anni, compagno di Rosa Bechere.
Gli indagati per la scomparsa di Rosa Bechere sono Maria Giovanna Meloni (olbiese, 42 anni) e il compagno Giorgio Beccu (49 anni, residente a Berchidda). I due sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere.
Stando alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, la coppia avrebbe rubato alla 60enne le carte Bancoposta e Postepay usate per l’accredito del reddito di cittadinanza. Non solo, i due avrebbero somministrato alla vittima dei farmaci per limitarne le capacità cognitive. Qualche settimana fa quell’assunzione di farmaci, a sua insaputa, avevano costretto Rosa a un ricovero in ospedale. I due avrebbero ucciso Rosa Bechere anche per impossessarsi di un rimborso Inps di 10mila euro.
I carabinieri di Olbia hanno posto sotto sequestro tre immobili, due di proprietà della coppia, il terzo è il condominio di via Petta, dove Rosa viveva. Nei prossimi giorni saranno ascoltati i due indagati. A segnalare la scomparsa della 60enne, invalida al 100%, erano state le assistenti sociali della donna, rimasta da sola dopo l’arresto del compagno. Lo stesso Davide Iannelli dal carcere di Bancali aveva confermato la scomparsa della donna, probabilmente da far risalire al 26 novembre scorso.
Per quarantacinque giorni i carabinieri hanno battuto a tappeto il quartiere San Nicola e la città, ma le ricerche non hanno portato nessun esito. Fino a che, le indagini non si sono mosse su un altro filone, quello dell’omicidio. I militari hanno quindi rivolto le loro attenzioni verso i due indagati, che in passato erano stati anche vicini di casa di Rosa. Si cerca ora il corpo della donna.
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