La crisi economica che sta interessando il nostro paese ormai da anni non accenna ad arrestarsi. Ecco, a tal proposito, in cosa consiste la legge di bilancio del 2023, e i cambiamenti che essa comporterà sulla busta paga dei lavoratori italiani.
Uno dei temi più delicati della nostra società è, senza dubbio, l’aumento del costo della vita, e la difficoltà di riuscire a coprire le spese – fisse e non – che in genere interessano tutte le famiglie. Ciò comporta grandi sacrifici per gli italiani che, senza dubbio, vorrebbero veder crescere la cifra indicata sulla propria busta paga.
Subito dopo l’insediamento, avvenuto solamente alcuni mesi fa, il nuovo governo si è subito messo a lavoro per cercare di risolvere, nel più breve tempo possibile, le problematiche più urgenti riguardanti i cittadini. La necessità di varare una legge di bilancio per il nuovo anno è stata considerata impellente fin da subito, motivo per il quale il governo Meloni si è immediatamente messo a lavoro.
Scopriamo insieme, dunque, quali saranno i cambiamenti che i lavoratori noteranno in busta paga. E quali sono, inoltre, tutte le novità inerenti al taglio del cuneo fiscale e lo sgravio contributivo.
Busta paga: ecco cosa cambia
Nonostante le difficoltà riscontrate ogni giorno per arrivare alla fine del mese, ci sono buone notizie all’orizzonte riguardanti la legge di bilancio per il 2023. L’attuale governo, infatti, ha deciso di confermare lo sgravio contributivo (anche sulla tredicesima) introdotto precedentemente dall’ex presidente Draghi. Grazie al taglio del cuneo fiscale, dunque, i lavoratori italiani potranno presto notare un aumento sulla propria busta paga.
Ciò, come precedentemente accennato, sarà possibile grazie al rinnovamento dello sgravio contributivo che, per coloro i quali hanno un reddito annuo fino a 35.000 €, corrisponde al 2%; per chi, invece, possiede un reddito fino a 25.000 €, lo sgravio sarà del 3%.
Se parliamo, invece, di cifre mensili, si può tranquillamente affermare che il taglio del 3% riguarderà i lavoratori che percepiscono uno stipendio mensile lordo fino a 1.923 €. Coloro che ricevono mensilmente fino a 2.692 € lordi, invece, assisteranno a uno sgravio del 2%. La cattiva notizia, però, è che gli aumenti in busta paga non saranno poi così elevati.
Gli aumenti saranno meno del previsto
Il cuneo fiscale non è altro che l’insieme di tasse che sia i datori di lavoro sia i lavoratori dipendenti pagano sull’effettivo costo del lavoro. L’ex presidente del consiglio Mario Draghi aveva determinato che lo sgravio riguardasse solamente i lavoratori, e ciò è stato rinnovato anche dal nuovo governo guidato da Giorgia Meloni. Appurato ciò, è giunto il momento di parlare di cifre reali, e di capire a quanto ammonterà l’aumento in busta paga per ogni determinata fascia di reddito.
Nel 2022, per un lavoratore con 1.000 € lordi di stipendio mensile, i contributi erano pari al 7,19% (71,90 €); nel 2023, invece scenderanno al 6,19%, ovvero, 61,90 €. Ciò vuol dire che l’aumento in busta paga sarà di soli 10,00 €.
Se si esegue il medesimo calcolo, dunque, si arriva a constatare che, invece, chi percepisce uno stipendio di 1.300 € lordi al mese, l’aumento corrisponderà a 13,00 €; se si parla di 1.500 € lordi mensili, l’aumento sarà pari a 15,00 €, e così via.