I nuovi tagli INPS prevedono che la pensione venga ridotta a partire dal mese di gennaio per alcune categorie di italiani.
Ecco quali sono i pensionati che purtroppo vedranno ridursi la loro pensione a partire dal mese di gennaio del 2023. Si tratta di rivalutazioni inaspettate.
Nuove rivalutazioni pensionistiche nel 2023
Il nuovo anno 2023 porterà con sé tutta una serie di novità che coinvolgeranno anche le pensioni. La nuova manovra prevede una rivalutazione totale delle cifre, necessaria visto l’inflazione crescente.
La crisi ha portato a un enorme aumento dei prezzi, che hanno obbligato lo Stato ad aumentare stipendi e pensioni. Tutte queste rivalutazioni nascono nel contesto del nuovo gruppo di emendamenti presentato con la Legge di Bilancio del Governo Meloni, alla quale hanno partecipato anche gli altri partiti.
Il testo non è ancora stato approvato e dovrebbe essere firmato entro venerdì, 24 di dicembre. Le percentuali continuano a cambiare, ma nell’ultima versione la rivalutazione per alcune pensioni, in particolari per quelle che ammontano a circa 2626 euro (cioè per i cedolini fino a 5 volte il minimo) sono salite dall’80% fino all’85%.
Si tratta di una bellissima notizia per questi pensionati. Purtroppo, però, il Governo ha previsto dei tagli per altre fasce pensionistiche. La notizia che sta circolando sta facendo molto discutere, perché le percentuali stanno continuando a cambiare.
Tagli INPS, ecco a chi verrà ridotta la pensione
I cittadini italiani, specialmente i pensionati, dovranno aspettarsi nel 2023 nuovi tagli INPS. Dopo gli aumenti per coloro che percepiscono fino a 5 volte il minimo pensionistico, arrivano le riduzioni per specifici pensionati, che sono già sul piede di guerra.
Ecco lo schema nel dettaglio:
- passeranno dal 55% al 53% gli importi di coloro che ricevono tra 5 a 6 volte il trattamento minimo;
- da 50% a 47% i pensionati che ricevono tra 6 e 8 volte il minimo;
- da 40% a 37% chi percepisce tra 8 e 10 volte il minimo;
- da 35% a 32% coloro che ricevono oltre 10 volte il minimo.
Si tratta di una notizia incredibile che sta facendo molto discutere. E non si sa neanche se nelle ultime ore le cifre verranno ulteriormente ridotte per alcuni pensionati.
La cosa ancora più assurda per alcuni e che le rivalutazioni non arriveranno per tutti per il mese di gennaio, ma possibilmente a febbraio, visti i ritardi con il quali si sta procedendo per la firma degli emendamenti.
A denunciare la situazione non solo i cittadini, ma anche il segretario generale dello Spi-Cgil. Ivan Pedretti, infatti, ha dichiarato che purtroppo ci saranno dei ritardi e che l’INPS non potrà erogare le pensioni rivalutate per tutti, perché l’ente di previdenza sociale non è stato messo nelle condizioni di farlo.
L’INPS non potrà procedere a gennaio 2023 con tutti coloro che percepiscono più di quattro volte il trattamento minimo, per motivi logistici. Lo farà nei mesi successivi, magari, se riesce, a febbraio. L’obiettivo, naturalmente, è quello di rispettare la legge e che tutti i cittadini percepiscano le rivalutazioni previste dalla nuova legge di bilancio.