Sono concluse le manovre intorno all’isola Taiwan condotte dalla Cina. Si tratta di esercitazioni militari sparando anche proiettili veri. Annunciate all’arrivo della visita di Nancy Pelosi a Taipei e protratte per giorni. In quella circostanza l’esercito popolare di liberazione mobilitò tutto il suo arsenale.
La reazione dura da parte di Pechino e delle sue autorità alla visita della statunitense, speaker della camera e rappresentante della amministrazione Biden, sull’isola di Taiwan aveva portato il 4 Agosto a manovre militari tacciate come esercitazioni intorno alla stessa isola.
Un vero e proprio braccio di ferro tra la Cina e gli Usa. Con Pechino che accusava Washington di ingerenze e di interferire al diritto cinese di riunificare i propri confini nazionali schierando tutto il suo potenziale bellico.
Le manovre militari sono consistite in vere e proprie simulazioni di assalto all’isola con massicci dispiegamenti militari della marina e dell’aeronautica. La Cina mobilita tutto il suo arsenale arrivando a sparare proiettili veri e lanciando missili. Tutto mentre i suoi caccia sorvolavano i confini e le navi da guerra circondavano l’Isola, circumnavigandola.
Sono durate anche più del previsto le simulazioni di guerra annunciate inizialmente dal 4 al 7 Agosto e terminate oggi.
E’ quanto si apprende da una nota del Comando del teatro orientale delle forze armate cinesi il quale afferma di aver completato con successo le operazioni militari.
Nella nota del colonnello Shi Yi si evince la risolutezza della Cina che non ha proprio digerito “l’ingerenza” degli Stati Uniti, le truppe, infatti, non si ritirano. La Cina organizzerà pattugliamenti regolari continuando l’addestramento e i preparativi militari.
La Cina, insomma, fa sapere che terrà d’occhio quanto accade nello Stretto di Taiwan.
Non a caso queste esercitazioni o manovre militari sono le più imponenti mai condotte intorno all’isola.
Del resto, la visita della Pelosi, era stata letta come una interferenza da parte di una Nazione straniera nei confronti di quello che la Cina legge come la riunificazione della madre patria. Per la Cina l’indipendenza di Taiwan non viene proprio presa in considerazione ed è ritenuta in tutto e per tutto territorio cinese.
Alla fine delle operazioni e dell’annuncio che lo stretto sarà teatro di pattugliamenti e monitorato anche da Taipei hanno rilasciato le proprie dichiarazioni. Dall’isola, infatti, dichiarano che le forze armate di Taiwan adatteranno le modalità di dispiegamento tenendo conto anche dei fattori esterni tra cui le possibili minacce. Non abbassano la guardia neanche a Taiwan insomma.
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