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Taiwan, la Cina simula attacchi contro obiettivi chiave

Pechino è impegnata in esercitazioni militari che dureranno 3 giorni, intorno all’isola di Taiwan, dove ci sono 9 navi da guerra.

Simulazioni cinesi intorno a Taiwan – Nanopress.it

Si tratta di una rappresaglia all’incontro dei giorni scorsi a Los Angeles, fra la presidente Tsai Ing-wen e lo speaker della Camera degli Usa, Kevin McCarthty. Già nel primo giorno sono stati simulati attacchi contro obiettivi chiave e secondo il ministero della Difesa di Taiwan, oltre alle navi da guerra ci sono anche 70 aerei cinesi a circondare l’isola. Gli Stati Uniti chiedono moderazione al Paese che al momento è il maggiore alleato della Russia e proprio in merito al conflitto, abbiamo la notizia di poco fa circa due bombe che a Zaporizhzhia hanno ucciso padre e figlia.

Attacchi simulati a Taiwan

Saranno 3 giorni carichi di tensione a Taiwan, dove i cinesi stanno conducendo delle esercitazioni militari che sono iniziate ieri. Si tratta della simulazione di attacchi di precisione congiunti contro obiettivi chiave sull’isola e nelle acque che la circondano.

A riportare la notizia sono stati i media e le emittenti cinesi, che hanno spiegato che l’aviazione ha mandato circa una settantina di aerei e navi da guerra. La stessa cosa è stata confermata dal ministero della Difesa di Taiwan, che ha anche precisato che la situazione è sotto attento monitoraggio da parte dell’intelligence, che durante le ricognizioni hanno individuato jet da combattimento e bombardieri.

Sono 45 gli aerei che hanno attraversato la linea dello Stretto di Formosa, un confine che non è ufficiale ma da sempre viene rispettato da Taipei e Pechino negli ultimi decenni. Questo non fa che aumentare il livello di agitazione.

Tali esercitazioni sono state decise in rappresaglia all’incontro che mercoledì scorso c’è stato fra la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen e lo speaker americano Kevin McCarthy. Dopo questo incontro l’Esercito popolare di liberazione cinese ha annunciato quello che è stato definito come un pattugliamento di prontezza al combattimento, che prevede appunto manovre intorno all’isola a 180 chilometri dalla Cina.

Le operazioni servirebbero come un avvertimento contro i separatisti che cercano l’indipendenza di Taiwan, quando invece Pechino la considera una parte inalienabile del suo territorio, da riunificare anche con la forza. C’è già un precedente, queste operazioni infatti sono simili a quelle del 2022 in cui Pechino effettuò 10 giorni di manovre militari intorno all’isola quando Nancy Pelosi si recò in visita. Ancora una volta i rapporti con la vicina Cina si deteriorano e il ministero della Difesa ha condannato tutto ciò come un atto che sta mettendo a repentaglio la sicurezza e la stabilità della regione, fra l’altro del tutto irrazionale.

Aerei militari cinesi – Nanopress.it

Già da tempo la Cina non è vista di buon occhio per i buoni rapporti, forse troppo, con la Russia nell’ambito della guerra.

Bombe a Zaporizhzhia

Tutto il mondo, Stati Uniti in primis, sta lavorando per convincere il Dragone a utilizzare la sua influenza affinché Putin cessi la guerra. Purtroppo lui stesso ha detto che continuerà l’invasione con nuove mobilitazioni di soldati e poche era fa è arrivato l’ultimo terribile attacco, ancora una volta a Zaporizhzhia.

Stavolta a farne le spese sono stati un uomo di 50 anni e sua figlia di 11. Sono deceduti in seguito ai bombardamenti avvenuti questa notte nella città dell’Ucraina meridionale divenuta uno sei simboli del conflitto. A renderlo noto è stato il Dipartimento per le emergenze della regione, riferendo che l’attacco è avvenuto contro un edificio residenziale.

Questo è stato parzialmente distrutto dai missili e in seguito c’è stato un incendio che ha coinvolto un’area di 100 metri quadrati, dove c’erano diverse case e quelle più vicine sono rimaste senza finestre a causa dei danni provocati dall’onda d’urto.

Ci sono state solo due vittime, le quali si aggiungono alla lista interminabile di quelle di una guerra che sembra iniziata da una vita e per ora ha l’aria di non terminare a breve, anche alla luce delle ultime dichiarazioni del presidente russo.

L’esercito del Cremlino ha bombardato ieri Kherson per 71 volte, non ci sono state vittime né feriti sebbene siano state colpite zone residenziali e linee elettriche. Danni anche a un terminal per il grano e a un cantiere navale. Eventi simili si susseguono ogni giorno e ogni ora sui diversi campi di battaglia e ora a complicare il tutto ci sono anche le esercitazioni dei cinesi, in un’aggravarsi di tensioni sempre più crescente.

 

 

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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