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La mostra di Takashi Murakami a Palazzo Reale di Milano dal 23 luglio al 30 settembre, sarà ospitata nella Sala delle Cariatidi: curata da Francesco Bonami e prodotta dal Comune di Milano in collaborazione con Skira, l’esposizione si presenta come una vera e propria personale. E a farla da padrone non saranno soltanto dipinti e sculture.
Se da un lato il nucleo principale della mostra è costituito dal ciclo dei tre Arhat, dipinti di grande formato pensati in stretta relazione al tragico terremoto di Fukushima, e da due sculture, la vera novità è costituita dal primo film di Murakami, dal titolo Jellyfish Eyes.
Accanto a una serie di opere che per la prima volta vengono esposte pubblicamente in Italia quindi, il 23 e il 24 luglio all’Apollo Spazio Cinema, alle ore 20.00, si potrà assistere alla proiezione del film che riassume in sè le contraddizioni di un linguaggio che altro non vuole essere se non specchio di quelle del mondo contemporaneo.
I cui feticci, le cui immagini, i cui idoli, le cui esagerazioni sono riprodotte in scala ingigantita con una morfologia ibrida, che guarda al mondo delle favole reinterpretato in chiave morbosa, violenta, spietata.
Nel protagonista della vicenda raccontata convivono passato e presente, contemporaneità e tradizione, Oriente e Occidente, i cui elementi si concretizzano in forme schiacciate, linee insistite e cromatismi spinti.
Linguaggio che ritorna anche nelle sculture e nei dipinti che ripropongono le esplosioni nucleari che le hanno ispirate, che parlano, per contrasto di forme e mostruosità morfologiche, la lingua del paradosso.
In riproduzione fedele delle assurdità del mondo contemporaneo secondo alcuni, senza grandi pretese d’esclusività secondo quanti invece leggono, nei suoi lavori, la riproposizione del mondo che sta oltre le porte spalancate da Jeff Koons.
Che dire quindi, se volete farvi un’idea vostra non vi resta che andare: Takashi Murakami vi aspetta nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale di Milano dal 24 luglio al 7 settembre 2014.
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