Lo scorso 6 gennaio, giornata festiva dell’Epifania, in un noto ristorante di lusso a Taormina, una famiglia proveniente dalla Calabria, è stata cacciata via dal locale perché era in compagnia di un bambino di soli 6 mesi. Da qui la vicenda è stata denunciata al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, per poi approdare successivamente in Parlamento.
Il locale in questione ha deciso di mettere il divieto di accesso per bambini, dallo stesso Marziale è stato definito incostituzionale in quanto tale inadempienza può risultare discriminatorio, quindi sanzionabile.
Una vicenda che ha fatto storcere il naso a tantissime famiglie con prole, mettendo in cattiva luce la città di Taormina, un meraviglioso borgo, noto per la sua terrazza panoramica sulla costa ionica, i negozi lussuosi e il teatro antico.
Lo scorso 6 gennaio, giornata dell’epifania, un imprenditore di Reggio Calabria, con a seguito il suo nipotino di soli 6 mesi, non ha avuto libero accesso a uno dei ristoranti più lussuosi del centro di Taormina, perché in compagnia di un minore.
Il fatto è stato denunciato in un primo momento al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, il quale ha definito tale comportamento incostituzionale; successivamente, la questione, è approdata in Parlamento:
“Il deputato di Fratelli dI italia, Alfredo Antoniozzi, ha rivolto un’interrogazione al ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, per conoscere se lo Stato sia a conoscenza di questa tendenza che vieta l’accesso a bambini al di sotto di una certa soglia d’età“.
Queste le parole di Marziale, aggiungendo che tale propensione risulti essere adottata sempre più da molti ristoratori per contrastare gli schiamazzi da parte dei bambini.
Subito dopo aver ricevuto la segnalazione, Antonio Marziale, garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Calabria, si è messo a lavoro per individuare quante più informazioni possibili riguardo la politica childfree.
Una tendenza nata negli Stati Uniti e che negli ultimi anni arrivata pure in Europa, al fine di vietare l’accesso a una clientela di età inferiore ai 14 anni onde evitare schiamazzi e garantire pace e tranquillità ai clienti.
“apporre divieti ai bambini significa vanificare secoli di lotta per la piena affermazione dei loro diritti, significa annientare il significato profondo della famiglia“.
Queste le parole di Marziale che non si trova in accordo con la politica nokids, il quale ha affermato di continuare la battaglia in questione, chiedendo alla Garante nazionale, Carla Garlatti, di voler inserire la questione nella prossima conferenza nazionale dei Garanti.
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