Le opzioni mensili delle tariffe dei cellulari non varranno più 30 o 31 giorni, ma verranno rinnovate ogni 4 settimane. Sembrerebbe una differenza molto sottile, eppure la scelta di non considerare più il classico mese solare incide sulle spese degli italiani. Nell’arco di un anno è come se le tariffe prevedessero una mensilità aggiuntiva, perché si finisce con il pagare 13 rinnovi. Federconsumatori è già sul piede di guerra, perché afferma che si tratta di un trucco.
A parità di costo e, come succede nella maggior parte dei casi, anche a parità di condizioni, si è finito col diminuire il tempo di validità dell’offerta. Non si è fatto altro che aggiungere una mensilità, arrivando ad un aumento medio del costo a carico dell’utente, che finirà con il pagare l’8% in più.
Gli aumenti delle compagnie telefoniche
All’inizio, qualche mese fa, Wind ha cominciato ad effettuare queste modifiche e ha cambiato le offerte dedicate ai clienti con sim prepagata, prevedendo il rinnovo ogni 28 giorni. La novità dovrebbe essere scattata per tutti coloro che hanno attivato le loro promozioni dopo il 9 marzo 2015. Nel mese di giugno è stata la volta di Vodafone, che ha rinnovato la promozione Summer Card, annunciando l’opzione di rinnovamento ogni 4 settimane. Anche Tim si è adeguata ai nuovi piani tariffari, inviando un sms informativo agli utenti.
La Tim ha cercato di rendere meno drastica l’introduzione del pagamento ogni 4 settimane, regalando 3 mesi di telefonate gratis la domenica agli utenti con alcune opzioni, come Tim Special e alcune Tim Young. Il tutto rientra nella cosiddetta promo “domenica gratis”. In molte situazioni gli utenti non hanno fatto nemmeno caso a questo messaggio, presi dalla stagione estiva e dalla giungla delle tariffe. La Tim informa anche che dal 2 agosto il costo di un mms sarà pari a 90 centesimi.
Secondo Federconsumatori, la scelta di applicare la rimodulazione tariffaria a partire dall’estate non è stata casuale. In base a ciò che hanno affermato i responsabili di Altroconsumo, in questo modo si finirebbe per distorcere la concorrenza. Tutto questo porta a rendere chiaro come quello delle telecomunicazioni diventi sempre meno un libero mercato.
Che cosa fare?
Gli utenti hanno ben poche possibilità, per cercare di evitare le 4 settimane di rinnovo automatico. C’è chi prova ad affidarsi a Tre, che non prevede un piano tariffario ogni 4 settimane, ma mantiene tuttavia le soglie giornaliere o settimanali. Queste, specialmente nei piani dedicati agli smartphone, non consentono di gestire il traffico voce e dati liberamente nell’arco del mese.
In nome del risparmio, almeno per il momento, non ci sarebbero molte altre alternative, perché in generale si prevede, in tutti i casi, un peggioramento delle condizioni contrattuali. L’Autorità garante delle comunicazioni ha già allertato le associazioni dei consumatori. L’obiettivo è quello di vigilare sulla corretta applicazione delle tariffe e soprattutto di fare in modo che agli utenti venga garantita la trasparenza dell’informazione.