Gli incassi della tassa di soggiorno per quanto riguarda il 2023 si prevede che saranno circa 678 milioni di euro.
Si tratta di un incremento del 9,5%, infatti nel 2019 le entrate erano di 622 milioni mentre lo scorso anno poco meno. Purtroppo il 2020 e il 2021 sono stati frenati dalla pandemia ma ora i turisti torneranno ad affollare le grandi mete turistiche italiane.
Dopo anni difficili legati alla pandemia finalmente i turisti torneranno nel nostro Paese con numeri in aumento, è quello che emerge dalla ricerca dell’Osservatorio nazionale di Jfc sulla tassa di soggiorno.
Si tratta di un’imposta di carattere locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d’arte. Le modalità sono diverse e ogni amministrazione sceglie l’importo e le esenzioni in casi eccezionali.
Secondo le stime, i visitatori pagheranno in più di 1.000 Comuni italiani, oltre gli ambiti provinciali di Bolzano e Trento.
Tra le mete più ambite, a pagamento, ci sono città d’arte importanti come Venezia ma new entry di quest’anno sono Bari, Taranto, Caserta, Tarvisio, Chiusaforte, Castiglione Fiorentino, Bagnoregio, Verghereto, Garbagnate Monastero, Manduria. Bagnara Calabra, Ovada e Bagni di Lucca, dove in realtà ancora non è confermata l’introduzione della tassa.
L’imposta sarà riattivata a Civitanova Marche, dopo che per due anni era stata sospesa, invece novità assoluta del 2023 è la sua introduzione a Forte dei Marmi durante tutto il periodo estivo. Si tratta di una delle mete più affollate dai visitatori di tutto il mondo.
La situazione relativa a questa imposta si evolve in continuazione, infatti cono molti i Comuni che hanno dovuto rinunciarci per la situazione emergenziale del Covid e ora l’hanno riattivata, accanto a loro molti altri la inseriscono per la prima volta quest’anno.
Si tratta di un contributo importantissimo per le amministrazioni comunali, che possono utilizzare questi soldi per migliorie nella città in modo da renderla sempre accogliente e a misura di turista, ma anche dei residenti.
Molti coloro che hanno deciso di aumentare il costo di ingresso o il periodo di validità della tassa e purtroppo la ricerca dell’Osservatorio ha evidenziato come molti Comuni non utilizzino le risorse in entrata, in modo conforme.
Come precisa Massimo Ferruzzi, amministratore unico di Jfc, molte amministrazioni comunali non sono chiare nel comunicare come vengono investiti questi soldi e per questo motivo una buona idea poterebbe essere quella di maggiori controlli per evitare sprechi di denaro pubblico.
Ci sono prospettive da record per il turismo nel nostro Paese nel 2023, che offre davvero risposta a tutte le esigenze, dalle grandi città ricche di monumenti e testimonianze storiche fino ai piccoli borghi tutti da scoprire, da una tradizione enogastronomica importante articolata in tanti prodotti Dop, fino alla moda made in Italy, dalle mete montuose ed escursionistiche più apprezzate alle località marine e ai grandi laghi.
Insomma non ci si annoia dalle nostre parti e il 2023 si è confermato molto buono, come prevedevano gli esperti. Passata, almeno in gran parte, l’emergenza sanitaria, i lavoratori del settore possono tirare un sospiro di sollievo e tornare a lavorare gradualmente come un tempo.
Le presenze già da gennaio sono ai massimi di sempre e gli stranieri son quasi il 50% dei visitatori.
Ci sono segnali importanti di ripresa per quanto riguarda l’incoming, infatti a scegliere l’Italia per le vacanze estive e non solo sarebbero circa 61 milioni di stranieri.
Tutte le regioni registreranno un andamento positivo anche per quanto riguarda gli spostamenti degli italiani, che saranno circa 442 milioni.
Quali sono le mete più ambite? Difficile dare una risposta, sicuramente molte sono fra quelle citate in precedenza ma ci sono anche tanti altri luoghi da scoprire. La regione più apprezzata è il Trentino Alto Adige, invece chi predilige località marine si sposterà soprattutto verso le regioni del Sud, in particolare la Sicilia.
Molto apprezzate anche Marche e Toscana per i paesaggi collinari e le pianure a perdita d’occhio, intrise del patrimonio enogastronomico territoriale.
Ancora, per chi ama le città d’arte e i borghi, le regioni favorite sono Lazio, Umbria e Toscana.
Insomma, Google alla mano e via verso un’estate da record lontana dalla restrizioni e all’insegna dello svago, a volte con una piccola tassa, ma ne vale la pena!
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