Ci sono anche le tasse sui PC, tutte quelle imposte stabilite su computer e notebook, che ci inducono a pagare somme di denaro, per il solo fatto stesso di usufruire degli strumenti della tecnologia. In maniera particolare non dobbiamo dimenticare le nuove tariffe dell’equo compenso per copia privata, che rientrano nell’ambito degli aumenti disposti da Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività culturali del Governo Renzi, con un apposito decreto firmato lo scorso 20 giugno.
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Si tratta di aumenti davvero consistenti che, si prevede, porteranno nelle casse della SIAE più di 150 milioni di euro l’anno. I numeri sicuramente balzano agli occhi e l’intenzione è quella di proteggere il diritto d’autore.
Tassa sui PC decisa dal Governo Renzi
Il Governo Renzi ha deciso che anche per i PC si debba pagare una tassa. Si tratta di quella cifra che, volendo proteggere i diritti d’autore, si mostra come l’equo compenso per copia privata. In sostanza, con il computer si possono eseguire delle copie di opere frutto dell’ingegno intellettuale degli artisti. In fin dei conti, quindi, si tratta di una forma di “risarcimento”, che andiamo a pagare nel momento stesso dell’acquisto, come prevenzione dei possibili danni che potremmo causare al diritto d’autore. In particolare per i PC si può arrivare al pagamento di 5,20 euro, indipendentemente da quali siano le caratteristiche del computer stesso.
Il canone Rai
Molto ha fatto discutere anche la possibilità che chi ha un computer debba pagare il canone Rai. Su questo fronte le notizie sono state spesso contrastanti, perché l’azienda aveva fatto sapere, inizialmente, che il canone dovesse essere pagato soltanto da chi fosse in possesso di un televisore. Eppure ai titolari di partita Iva sono arrivate delle richieste di pagamento del canone speciale, con richieste di esborsi che vanno dai 407 euro ai 203 euro. Non è la prima volta che arrivano lettere di questo genere ai cittadini. Una tassa sui computer, un canone speciale, per chi detenga, al di fuori dell’ambito familiare, uno o più apparecchi che si possono adattare, tramite l’uso di un sintonizzatore, alla ricezione delle trasmissioni televisive. Non importa, tra l’altro, a quale effettivo uso venga destinato il computer stesso nell’ambito di un’azienda.