[didascalia fornitore=”ansa”]Una pompa di benzina[/didascalia]
Quanto pesano le tasse sul prezzo di benzina e diesel? Rispettivamente il 65 ed il 61% del prezzo finale – secondo la rilevazione del Mise del 9 aprile 2018. Colpa delle accise e dell’Iva – che si calcola in percentuale sul prezzo industriale più le accise.
All’inizio del mese di aprile, il prezzo medio della benzina al distributore era di 1,556 euro al litro. Di questa cifra il 47% è rappresentato dalle accise – 0,728 euro -, mentre un altro 18% è da imputare all’Iva – 0,281 euro. Per il diesel la situazione cambia di poco. Il prezzo finale medio è pari a 1,433 euro al litro. Il 43% di questo valore è dovuto alle accise – 0,617 euro -, il 18% dall’Iva – 0,259 euro. Per entrambi i carburanti, solo l’8% del prezzo serve a remunerare tutti i componenti della filiera petrolifera.
Nonostante questo livello di imposizione, non siamo il paese europeo con il prezzo dei carburanti più elevato, la benzina è più cara in Grecia, Islanda, Olanda e Norvegia, il diesel è più costoso in Islanda, Svezia e Norvegia, il Gpl in Francia, Grecia, Olanda, Spagna, Svizzera, Gran Bretagna e Ungheria.
Da anni stanno circolando elenchi di accise, introdotte negli ultimi 70 anni per finanziare guerre o ricostruzioni e poi diventati strutturali. Questi vecchi giustificativi sono però scomparse da un pezzo: nel 1995, un decreto del governo Dini ha riunificato tutti gli aumenti storici delle accise eliminando le ridicole giustificazioni – come la guerra di Etiopia o la ricostruzione legata al disastro del Vajont.
Il vizio di introdurre accise su benzina e diesel per esigenze straordinarie per renderli poi strutturali è un filo che unisce i governi dagli anni trenta ad oggi. L’ultimo governo Berlusconi, nel 2011 ha aumentato le accise di 5,6 centesimi per finanziare prima il fondo Spettacolo e cultura, quindi le spese per la gestione della crisi libica e infine per le alluvioni in Liguria e Toscana. Il governo Monti, con il decreto “salva Italia” ha aumentato di 9 centesimi l’accisa sulla benzina e di 12 quella sul gasolio. Sempre lo stesso esecutivo, nel 2012, ha introdotto altri 2 centesimi di aumento per il terremoto in Emilia e altri 0,42 centesimi per l’emergenza in Abruzzo. Tutti resi strutturali con la legge di Stabilità del 2013.
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