I sindacati dei tassisti si dicono pronti allo sciopero contro il cumulo delle licenze proposto dal decreto asset approvato oggi in Cdm.
E’ arrivato il via libera da parte del consiglio dei ministri odierno sul dl asset-investimenti. Le misure previste dal provvedimento fanno riferimento anche ai taxi – oltre ad altre questioni come il caro-voli e produzione di micro-chip. Per quanto riguarda i tassisti, le associazioni sindacali promettono scioperi se il governo non dovesse intervenire sulle modifiche proposte alle licenze. In una nota Unica Cgil fa sapere che “il decreto fatto in questo modo non deve essere convertito in legge. La mobilitazione sarà la nostra risposta“.
Il governo di destra compatta i sindacati. Doveva essere un governo amico dei tassisti, quello Meloni, ma si prospetta nelle prossime settimane uno scenario simile a quello dell’esecutivo di Mario Draghi: taxi fermi per strada e proteste. La motivazione? il decreto proposto da Palazzo Chigi e approvato oggi in cdm, con diverse misure che al settore dei taxi non è proprio andato giù. Le precisazioni ufficiale del dissenso, da parte dei sindacati, fanno riferimento al cumulo delle licenze che le associazioni hanno dipinto come “cavallo di Troia per le multinazionali”, anche se in realtà sono diversi i punti scomodi per i tassisti.
E a poco è servito l’incontro di oggi Mimit-Mit con i sindacati Taxi tenutosi al ministrero delle Imprese e Made a Roma. Il fronte sindacale si è dimostrato compatto, da Ugo a Cgil, su decreto. Allo sciopero sono pronti tutti i tassisti, che stanno studiando in quale periodo lasciare a piedi i cittadini: quello di agosto con le città vuote, ma nel pieno del turismo, o a settembre con tutte le stazioni nuovamente piene di gente. La riunione di oggi a Roma infatti non ha portato risultati.
Una vera pugnalata alle spalle da parte di un governo che ai tassisti ha riservato un trattamento tutt’altro che amichevole. Una volta riprese le attività parlamentari e terminata la pausa si valuterà il decreto omnibus e qualora dovesse arrivare agli esami di Camera e Senato nelle condizioni attuali i sindaci sono pronti allo sciopero.
Spinosa la questione sulla possibilità di concedere altre licenze solo a chi è intestatario di un’autorizzazione. Il cosiddetto cumulo delle licenze che secondo le associazioni risulterebbe per i tassisti un cavallo di Troia per le multinazionali.
Secondo Federtaxi Cisal e il presidente provinciale di Roma Carlo Di Alessandro infatti si andrebbero ad innescare dei meccanismi di speculazione. Di Alessandro punge, chiedendo piuttosto Iva agevolata per l’acquisto delle auto, agevolazioni per il carburante e per il riconoscimento delle malattie e del lavoro usurante. Ma anche Unica Cgil alza la voce, contro il decreto che in questo modo non potrà portare che a uno sciopero, assicurano: “Un tassista in Italia può avere una licenza. Se passa il concetto che può averne due o più non va bene”.
Per Alessandro Genovese, il responsabile nazionale dell’Ugl Taxi, il cumulo delle licenze piace ai politici che guardano al modello USA, ma che per Genovese invece sfrutta i tassisti a beneficio delle grandi compagnie. Un modo che secondo gli autisti aprirebbe le porte alle multinazionali come Uber.
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