Il tavolo sul programma di governo è vuoto. I partecipanti hanno lasciato libere le poltrone, ma senza l’intesa. Fonti di maggioranza infatti riferiscono che non sarebbe stato siglato il verbale di fine lavori dopo due giorni di consultazioni con i rappresentati dei partiti che sostenevano l’esecutivo del Conte bis.
Fico continua le consultazioni
Inizialmente Italia Viva aveva chiesto un documento con cronoprogramma, ma dopo aver ceduto alla stesura di un semplice verbale di fine riunione, ha lamentato delle carenze nel documento. In particolare, non sarebbero state riportare tutte le posizioni presenti, secondo i rappresentati di Iv.
Il presidente della Camera Roberto Fico ha quindi deciso di far proseguire le consultazioni, iniziate ufficialmente sabato, con le delegazioni dei singoli partiti, per poi Arrivare ad un Conte ter, a questo punto, se non impossibile, sembrerebbe certo faticoso.
Iv lascia il tavolo senza firma
Da Italia Viva, si dicono favorevoli all’accordo. La disponibilità, lamenta il leader Matteo Renzi, verrebbe meno dagli altri, che rifiutano le mediazioni sui temi in esame. Ossia, il Mes, lo spacchettamento dei ministeri (Mattarella vorrebbe la continuità con quelli legati all’emergenza Covid) e il ruolo del commissario straordinario Domenico Arcuri.
Per Renzi si dovrebbe mettere insieme un nuovo esecutivo entro la fine della settimana, con un programma e un documento di sintesi chiari.
Lasciando la Sala della Lupa, a Montecitorio, Maria Elena Boschi ha spiegato che non si starebbero comunque discutendo ruoli, ma solo di contenuti: “Rimangono le distanze sui contenuti nonostante il lavoro di questi giorni. Non abbiamo parlato di nomi“.
M5S insistono con reddito di cittadinanza
Intanto, anche i Cinquestelle dicono la loro: insistendo con reddito di cittadinanza, salario minimo e riforma elettorale, ma dichiarandosi disponibili al dialogo.
Forza Italia accusa Fico di tradimento
“Qualcuno dovrebbe spiegare a Fico cosa significhi l’incarico che gli ha conferito il Capo dello Stato. Il suo compito era quello di esplorare, di ascoltare, di verificare. Non certo di sedersi ai tavoli per discutere di temi e di politica e chissà di cos’altro ancora”, ha dichiarato Maurizio Gasparri. Il senatore di Forza Italia ha poi aggiunto: “L’arbitro fa l’arbitro, non entra in campo per buttare a tutti i costi la palla in rete. Dire che sia andato fuori le righe è poco. Ma la carica che ricopre ci esime dall’usare parole più esplicite. Si rassegni. Nemmeno le nozze si fanno con i fichi secchi“.