Tax Freedom Day 2023: i contribuenti nei restanti 207 giorni lavoreranno per loro stessi. Ecco cosa si festeggia in questa giornata simbolo.
Oggi è il Tax Freedom Day: si tratta di un giorno emblematico che varia di anno in anno. È la giornata in cui tutti i contribuenti dovrebbero non lavorare al fine ultimo di pagare le tasse di tutto l’anno fiscale. Una nota della Cgia di Mestre sottolinea che si tratta di un giorno simbolico in cui tutti i contribuenti decidessero di anticipare all’amministrazione fiscale le tasse che l’AdE ci chiede nel corso dell’anno fiscale. In Italia il peso tributario è pari a 43 punti percentuali. In posizione superiore ci sono la Francia ed il Belgio. Ecco cosa si festeggia nella Tax Freedom Day 2023.
Oggi 8 giugno 2023 si festeggia il Tax Freedom Day, ovvero il giorno della liberazione tributaria: nei primi 158 giorni di lavoro nel corso del corrente anno fiscale sono serviti ai lavoratori/contribuenti di pagare tutte le tasse dovute. L’8 giugno 2023 è la giornata in cui si libera dagli impegni con il Fisco. Il giorno 7 giugno è stato l’ultimo giorno in cui tutti i lavoratori finiscono di pagare tasse necessarie a finanziare la spesa pubblica.
Dalla giornata di oggi fino alla fine dell’anno 2023 quello che si guadagnerà sarà dedicato solamente ai lavoratori e non al Fisco. Per il corrente anno per adempiere ai doveri tributari occorrono 158 giorni di lavoro, che sono terminati ieri. Da oggi i lavoratori potranno continuare a lavorare per sé e non per l’Agenzia delle Entrate.
È la Cgia a computare il gettito fiscale: si parte dalle stime del PIL italiano dell’anno 2023 per giungere al dato macroeconomico quotidiano. Da questi dati è possibile fare le proiezioni sul gettito fiscale di tutti i contribuenti che percepiscono un reddito. Computando i dati macroeconomici disponibili, la Cgia è giunta a calcolare che i giorni necessari per adempiere gli impegni con l’Agenzia delle Entrate sono necessari 158 gg.
I calcoli svolti dalla Cgia mettono in evidenza che la liberazione fiscale è solo teorica. Con gli stipendi percepiti nei primi 158 giorni, i lavoratori/contribuenti hanno pagato anche i prestiti, mutui, beni alimentari, affitti e intrattenimento. È davvero demoralizzante sapere che occorre un semestre di lavoro per adempiere tutte le obbligazioni tributarie, tra cui imposte, tributi, tasse e ritenute. Il “peso” del Fisco in Italia è davvero esorbitante, ovvero è pari al 42,4% del PIL.
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