Taxi contro Uber: le ragioni della protesta


Taxi contro Uber: a Milano va avanti la protesta dei tassisti contro il servizio di noleggio con conducente, che offre la possibilità di chiamare un’automobile attraverso un’applicazione da utilizzare con lo smartphone. Non si ferma quella che sembra diventata a tutti gli effetti una “guerra” che vede coinvolto anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. Proprio quest’ultimo ha deciso di incontrare nel capoluogo lombardo i rappresentanti sindacali dei tassisti. Ormai il conflitto sembra proprio inevitabile e sono accaduti anche episodi violenti. In seguito a delle liti, due tassisti sono stati portati in ospedale.

Nella notte si sono avuti dei veri e propri scontri, con aggressioni verbali e investimenti. Il tutto rappresenta il culmine di un diverbio che è iniziato da parecchio tempo e che ha visto uno sciopero delle auto bianche il 20 marzo.

Cosa dice la legge

Dal punto di vista legale ci troviamo di fronte alla più completa incertezza. Infatti le norme non fanno altro che rimandare ad una linea che consiste nella liberalizzazione del servizio taxi. Nel concreto si può parlare di vera e propria confusione. Lo si vede esaminando la legge 21 del 1992, una norma che riguarda i trasporti non di linea e che ormai può essere considerata piuttosto indietro nel tempo. Questa legge non stabiliva un netto contrasto tra il servizio taxi e il noleggio con conducente e già questo aveva messo in agitazione, in diversi momenti, i tassisti, che avevano protestato anche a Roma.

Poi, a partire dal 2008, cominciarono a proporsi delle distinzioni. Si stabilì, ad esempio, come punto fondamentale, che i conducenti del noleggio auto dovessero ricevere le prenotazioni dentro l’ambito del servizio nella loro rimessa. Di conseguenza i noleggiatori non avrebbero potuto ingaggiare i clienti per strada. Anche tutto ciò non è stato attuato subito, perché si è arrivati al 2010, anche in seguito alle pressioni della categoria. Si creò una sorta di indecisione legislativa: tutelare i tassisti o liberalizzare il servizio taxi? Il dl 40 del 2010 rimandò la data della decisione.

Ultimamente è entrato in vigore anche il dl 150 del 2013, che contiene l’argomento nel suo articolo 4 e che stabilisce il prossimo 31 dicembre come data definitiva, perché venga emanato un apposito decreto ministeriale. E’ difficile, comunque, che venga rispettata questa scadenza, perché il testo deve essere steso dal Ministero dei Trasporti in accordo con quello dello Sviluppo economico, poi deve passare in conferenza unificata e infine dovrà essere valutato dalle Regioni e dagli enti locali.

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