Dopo il sì alla Camera – e in attesa della decisione del Senato – vediamo cosa cambia con l’approvazione della legge sulla videosorveglianza in asili e istituti di cura. La proposta di legge, il cui testo unificato è stato il prodotto di una mediazione tra diverse proposte normative avanzate da tutti i gruppi parlamentari, è stato votato dai deputati italiani e approvato con 279 voti a favore, 22 contrari (Sinistra italiana, secondo cui il provvedimento ‘mina fortemente la costruzione della relazione di fiducia e di aiuto tra gli operatori e le famiglie’, e con la videosorveglianza dei lavoratori ‘utilizza strumentalmente l’argomento della legalità’ per giustificare il controllo a distanza) e 69 astenuti (M5S). Ora il testo della norma passa al Senato per l’approvazione conclusiva, quindi vediamo di seguito le principali novità che verranno introdotte.
Formazione degli operatoriOltre all’ok alle telecamere, il testo contiene anche la delega al Governo all’adozione, entro un anno dall’approvazione definitiva della legge, di un decreto legislativo sulla formazione specifica e valutazione attitudinale nell’accesso alle professioni educative e di cura in asili e nelle scuole dell’infanzia, nonché nelle strutture socio-sanitarie per anziani e disabili.
Installazione delle telecamereL’acquisto e le spese di utilizzo degli impianti di videosorveglianza a tutela dei soggetti più deboli e vulnerabili che accolgono saranno a carico delle strutture che li installeranno. L’installazione degli impianti a circuito chiuso deve essere preceduta da un accordo collettivo con i lavoratori e va adeguatamente segnalata a chi accede nella zona videosorvegliata. Un decreto del ministro dell’Istruzione dovrà definire le modalità per assicurare il necessario coinvolgimento delle famiglie interessate.
Accesso alle registrazioniL’approvazione della legge sulla videosorveglianza all’interno di asili e istituti di cura e di riposo per anziani e disabili non darà il via al pericolo ”grande fratello”, perché l’accesso alle registrazioni sarà vietato a tutti, salvo che all’autorità giudiziaria nei casi previsti dal codice di procedura penale, ovvero per le indagini in caso di reati. È comunque vietato l’uso di webcam. Quindi nessuno oltre ad eventuali inquirenti entrerà in possesso delle immagini registrate, né i lavoratori delle strutture né i genitori o i parenti delle persone. Questo perché i video registrati dalle telecamere installate nelle strutture assistenziali e negli asili dovranno essere effettuate con un sistema di criptazione, proprio per evitare abusi.
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