La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron e i punti focali della telefonata sono stati il sostegno all’unione europea e la spinosa questione, già affrontata, Ovvero quella della difesa dei confini dell’unione europea e della gestione degli immigrati. Palazzo Chigi ha comunicato che, tra i due politici, è nata una sintonia che intendono proseguire anche in futuro.
Lo rende noto Palazzo Chigi e, questo, denota una collaborazione tra Francia e Italia su temi importanti, che intendono portare avanti per proseguire in una collaborazione che è finalizzata raggiungere obbiettivi congiunti sul fronte confini ma, anche, per spalleggiare il presidente ucraino Zelensky nel difendere la sua terra, il suo popolo e la sua integrità territoriale.
Una telefonata che arriva proprio durante la fine delle ricerche da parte dei soccorritori a Dnipro, colpito da attacchi missilistici, durante i quali, è stato colpito un palazzo residenziale e il bilancio è, purtroppo, arrivato a 44 vittime di cui 5 bambini e 20 persone sono tutt’ora disperse.
Oggi il presidente Macron e la premier italiana Meloni hanno avuto una telefonata che, stando a quanto riferito da Palazzo Chigi, è stata cordiale e proficua.
Durante la telefonata fra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron si è parlato del conflitto in Ucraina, data la preoccupante situazione attuale. Durante il colloquio: “è stata ribadita la volontà di garantire il pieno sostegno all’Ucraina e l’urgenza di individuare a livello europeo soluzioni efficaci per sostenere la competitività delle imprese europee”.
Una sorta di riappacificazione, nonostante il tema della discordia tra Roma e Parigi non sia mai stato il sostegno dell’Unione Europea all’esercito ucraino, che apporta beneficio ad entrambe le Nazioni e che segna un percorso di cooperazione e collaborazione maggiore.
Una telefonata che ha permesso al presidente Macron e alla presidente del Consiglio Meloni di discutere i principali temi e punti al centro dell’agenda internazionale e ovviamente di quella europea.
L’altro punto fondamentale, toccato da Meloni e Macron, è quello legato all’immigrazione. Su questo tema delicato si sono viste, tra Roma e Parigi, posizioni discordanti che hanno inizialmente scaldato gli animi. Tutto nasce quando il governo italiano ha deciso di optare per portare avanti la linea dura contro gli sbarchi degli immigrati.
Quello che ha fatto nascere il malcontento e alimentato il nervosismo tra Francia e Italia è stata la nota ufficiale, con cui Palazzo Chigi, decise di ringraziare la Francia per aver deciso di assumersi l’impegno di prendere a carico i profughi della Ong Ocean Viking. Il problema nasce dal fatto che il governo italiano non aveva ancora concordato diplomaticamente l’impegno annunciato. Meloni e i suoi collaboratori hanno supposto la disponibilità francese in base a fonti generiche del ministro dell’Interno francese, che erano state citate in precedenza da agenzie di stampa locali. Questo ha fatto infuriate enormemente i francesi e ha trasformato la vicenda in un, reale e concreto, caso diplomatico tra Roma e Parigi.
La diatriba ha scatenato la rabbia di alcuni politici francesi che hanno accusato l’Italia di scaricare le responsabilità al popolo e al governo francese.
Olivier Veran, portavoce del governo, affermò in diretta TV: “l’Italia scarica la responsabilità sui vicini ed amici francesi”.
Macron e Meloni hanno riaffrontato con un approccio totalmente differente il tema nella telefonata odierna. Emerge che il focus concordato tra la premier e il presidente è: “contrastare l’immigrazione illegale attraverso un effettivo controllo delle frontiere esterne dell’Unione europea” specificando anche: “attraverso un effettivo controllo delle frontiere esterne dell’Unione europea”.
Palazzo Chigi ha dichiarato, inoltre, in merito al colloquio che la: “Presidente del Consiglio Meloni e il Presidente Macron hanno concordato di continuare a confrontarsi su queste tematiche largamente condivise”.
Una riappacificazione che favorisce sicuramente il rapporto tra Italia e Francia, ma ha a cuore il bene superiore dell’Unione Europea.
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