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Categories: Ambiente

Tempesta di sabbia in Medio Oriente da record: colpa del riscaldamento globale?

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Una tempesta di sabbia in Medio Oriente da giorni sta colpendo una vasta area che si estende dall’Iraq, dove è iniziato il fenomeno, fino in Israele, territori palestinesi e Libano, in cui si segnalano vittime e numerosi ricoveri per problemi respiratori tra la popolazione. Le tempeste di sabbia sono un fenomeno frequente in zone come queste o il Nord Africa, dove basta una folata di vento per far sollevare granelli di sabbia e polvere rocciosa, che caratterizzano il terreno di aree desertiche, aride o semi-aride. Ma questa tempesta di sabbia appare anomala per volume, ampiezza ed intensità, e ci si interroga sulla possibilità che i cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo il pianeta stiano giocando un ruolo determinante nella portata del fenomeno atmosferico.

Almeno due persone, forse tre secondo i media locali, sono morte in Libano e oltre 750 sono state ricoverate per problemi respiratori a causa di questa massiccia tempesta di sabbia che ha interessato gran parte del Medio Oriente. Le autorità hanno invitato la popolazione a non uscire di casa se non per motivi strettamente necessari, soprattutto per le persone sofferenti di asma, allergie, problemi cardiovascolari e polmonari. Diversi i disagi riscontrati in tutta l’area, tra voli aerei annullati, criticità per i rifornimenti di cibo ed acqua, eventi pubblici a rischio cancellazione. Fino a qui la cronaca, ma le foto della tempesta da record diffuse sul web ci spingono ad azzardare una riflessione globale sulle cause di questa ondata di sabbia e polvere che da giorni rende difficoltosa la vita di un’area già fortemente provata da guerre ed attacchi terroristici, con tutto il corollario di miseria e povertà che si portano dietro.

Siccità e vento sono le cause scientifiche all’origine delle tempeste di sabbia, ma una portata così vasta è stata raramente riscontrata: in assenza di dati certi, viene spontaneo attribuire al riscaldamento globale l’intensificarsi di questo fenomeno, in maniera del tutto analoga alle piogge così intense che ad esempio stanno caratterizzando negli ultimi anni il sud Europa e l’area del Mediterraneo, che pare avviarsi ad una tropicalizzazione del clima, con tanto di devastanti cambiamenti per flora e fauna locali, a causa dei mutamenti in atto su tutto il pianeta, di cui l’uomo è il principale responsabile per l’emissione di gas serra. Siamo certi che gli studiosi a breve analizzeranno più nel dettaglio la tempesta di sabbia che sta flagellando il Medio Oriente, e proveranno a dirimere i nostri dubbi riguardo una possibile connessione tra l’evento atmosferico e il riscaldamento globale. Ma a pensar male, come dichiarava un celebre personaggio politico italiano del passato per tutt’altre ragioni, ci si indovina, e molto più spesso di quanto ci piacerebbe.

Giulio Ragni

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