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A Torino, in piazza per il Primo Maggio, c’erano cittadini comuni, pensionati, lavoratori e disoccupati, antagonisti, e No Tav. E c’era pure, tra le fila del Pd, Stefano Esposito, senatore già noto sostenitore del Sì Tav in Val Susa. “Una presenza che è una provocazione“, hanno dichiarato molti manifestanti, facendo notare che lo spezzone del Pd si trovava molto vicino a quello degli antagonisti e No Tav, che si sono definiti lo “spezzone sociale” del corteo. Durante la manifestazione si sono registrate cariche e scontri con la polizia, e la tensione è salita. Numerosi sono stati i feriti, e tre i fermati.
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La piazza: “Federico Vive”
Le tensioni sono iniziate questa mattina nel capoluogo piemontese, in piazza Vittorio, poi sono proseguite quando lo spezzone finale del corteo composto da antagonisti No tav e cittadini, in via Roma, è stato fermato da un cordone di poliziotti. Tra i manifestanti è salito l’urlo contro la polizia in riferimento al caso di Federico Aldrovandi (l’applauso dei poliziotti Sap ai colleghi assassini del giovane ragazzo).
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L’Applauso dalla piazza è andato anche a Patrizia Moretti, la madre del ragazzo ucciso, che ha scritto un messaggio di ringraziamento ad alcuni manifestanti. In piazza San Carlo, dopo il consueto comizio dei rappresentanti dei sindacati e delle istituzioni, i manifestanti sono saliti sul palco vuoto e hanno appeso uno striscione con scritto “Studenti, precari e disoccupati. Ci vediamo l’11 luglio contro Renzi e l’Europa della crisi“. Il riferimento è alla riunione che i rappresentanti della Ue terranno a Torino sul tema del lavoro e in particolare della disoccupazione giovanile.
Esposito: “Tentativo fascista non riuscito”
Altro momento cruciale è stato quando è arrivato in piazza il senatore del Pd Stefano Esposito, sostenitore della linea Tav in Val Susa. Stefano Esposito vive sotto scorta ed è noto per le sue posizioni favorevoli alla Tav. Il suo essere Sì Tav è il principale motivo per cui è stato contestato oggi al corteo del Primo Maggio. In proposito ha affermato che “La solita ala antagonista violenta ha tentato di impedire la partecipazione mia e del Pd al corteo tentativo fascista che non è riuscito. Il Pd è sceso in piazza e lo farà sempre, non saranno pochi facinorosi ad impedirlo. Grazie a prefetto, questore, forze dell’ordine e servizio d’ordine del Pd che hanno garantito l’agibilità della piazza. Esprimo la mia vicinanza ai poliziotti feriti“.
Decine di feriti e tre fermati
La polizia schierata in assetto antisommossa ha reagito all’avanzare deciso dei manifestanti e sono partite numerose cariche. Il primo bilancio degli scontri è di tre fermati, sette poliziotti e decine di manifestanti feriti, tra cui un signore di mezza età colpito in testa in piazza Vittorio. Un 46enne che frequenta il cso di via Alessandria a Torino è stato arrestato con l’accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e di lesioni, in particolare di aver colpito un poliziotto con un piccone. Gli altri due fermati sono un uomo e una donna, sono stati rilasciati e denunciati a piede libero. La venticinquenne di Pisa è accusata di resistenza e il 48enne per violenza a pubblico ufficiale. È accusato di aver lanciato una sedia presa da un dehor di un caffè.
Scontri a Torino
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