Tentativo di rapimento di una neonata a Milano. Una donna originaria dell’Ecuador, che ha rischiato il linciaggio, è stata arrestata per sequestro di persona e sottrazione di persona incapace. È successo lunedì presso la clinica Mangiagalli, la cosiddetta «fabbrica dei bambini» di Milano.
Nel pomeriggio, durante l’orario di visite, la clinica è stata presa d’assalto da amici e parenti delle donne ricoverate. Tra i visitatori, una donna di 33 anni ecuadoriana.
Non era lì per andare a trovare un’amica o una familiare ma, stando a ciò che racconterà dopo agli inquirenti per giustificare il suo atto, per riscattare la perdita del figlio dovuta a un aborto spontaneo poco tempo prima.
In che modo? L’ecuadoregna aveva deciso di rapire un neonato. Arrivata presso la clinica, ha scelto una coetanea moldava (senza un motivo preciso, stando agli inquirenti, ma per caso) e ha puntato alla sua bimba di appena sette giorni.
Si è avvicinata alla donna e le ha chiesto la neonata: «Mi dia la piccola, dobbiamo farle degli esami».
La mamma, però, si è insospettita e, dopo averle dato ingenuamente la bimba, ha subito avvertito il personale ospedaliero e chiamato i soccorsi. Un’ostetrica è partita all’inseguimento dell’ecuadoriana.
Dopo averle preso la bimba, riconsegnandola alla mamma, l’ha anche salvata da un tentativo di linciaggio. La voce del tentato rapimento si era infatti diffusa nella clinica, e molti visitatori avevano voluto farsi giustizia da sé.
La moldava, sotto choc, ha prima inveito contro l’ospedale per la mancanza di controlli. Passata la paura, però, ha ringraziato il personale per averle salvato la figlia.
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