Era la mezzanotte del 29 ottobre quando il primo cittadino di Giaveno, in provincia di Torino, venne colpito più volte con un oggetto contundente da un passante.
A due giorni di distanza è stato fermato un elettricista 43enne di zona, che lo avrebbe colpito per motivi personali.
Ci siamo occupati dell’aggressione del sindaco Carlo Giacone il 30 ottobre, ossia il giorno dopo il tentato omicidio da parte di un passante.
L’uomo passeggiava intorno alla mezzanotte, quando improvvisamente un uomo si è avvicinato colpendolo più volte alla testa con un oggetto contundente.
Le urla del sindaco della cittadina di Giaveno, in provincia di Torino, hanno messo in allerta altre persone che stavano passeggiando nella medesima zona.
Così subito sono stati allertati i soccorsi, i quali hanno trasportato il primo cittadino all’ospedale di Rivoli, nel quale è arrivato in condizioni molto gravi anche se fortunatamente non è in pericolo di vita.
I Carabinieri hanno cominciato immediatamente la ricerca dell’aggressore, che al momento dei fatti aveva il volto coperto e quindi non è stato facile risalire alla sua identità ma ora sembra che le forze dell’ordine siano sulla buona strada.
Dopo poco più di 24 ore di indagini, è stato fermato un sospettato. Si tratta di un elettricista di 43 anni residente a Giaveno, di cui l’identità non è ancora stata resa nota.
L’uomo è stato fermato dai Carabinieri di Rivoli con l’accusa di tentato omicidio verso Carlo Giacone.
Secondo la ricostruzione effettuata, il 43enne lo ha aspettato sotto la sua abitazione e quando lo ha visto arrivare si è avvicinato e lo ha colpito insistentemente con un corpo contundente, insistendo sulla testa probabilmente con quello che dovrebbe essere un martello.
Gli agenti hanno ascoltato a lungo il presunto aggressore e da quanto emerso finora sembra che il movente sia dovuto a questioni personali irrisolte, nulla invece c’entrerebbe la politica, come sospettato in un primo momento.
La prognosi di Giacone rimane riservata ma l’uomo è cosciente e non rischia la vita.
L’elettricista è stato portato in carcere a Torino in attesa che venga chiarita la sua posizione.
Sui social sono stati tantissimi i messaggi di vicinanza al sindaco del paese torinese, ad esempio quello dell’ex CT della nazionale italiana di pallavolo, Mauro Berruto, che ha scritto
“Al sindaco carlo giacone va la mia solidarietà e i miei auguri per rimettersi e tornare al suo posto”.
Anche l’Unione Montana Valle Susa ha scritto un post, sottolineando che non si può rimanere indifferenti di fronte a una crudeltà simile.
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