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Interessanti e per certi versi clamorose rivelazioni di Teo Teocoli: l’attore comico ha avuto un’infanzia difficile, con un padre che lo picchiava e un ambientamento a Milano (la sua famiglia era originaria di Reggio Calabria) per nulla semplice, e in gioventù si è concesso qualche eccesso di troppo, sniffando cocaina. Teo però non va particolarmente fiero di quel periodo, e riguardo il suo rapporto (assai limitato, per la verità) con la droga ha ammesso di aver parlato molto schiettamente alle sue tre figlie affinché non cadano mai nel suo stesso errore.
Teo Teocoli, che oggi ha 71 anni ed è impegnato in un’intensa attività teatrale, si è confidato in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera. ‘Ho avuto un’infanzia complicata: la mia famiglia era molto umile, ci siamo trasferiti da Reggio Calabria a Milano nel 1950, andando ad abitare in zona Niguarda-Fulvio Testi che a quei tempi era quasi campagna. Mamma cuciva in sartoria, papà non lavorava e non si vedeva mai: meglio così perché quando tornava a casa mi riempiva di botte, era il classico padre-padrone’.
Padre che però non si è fatto alcun scrupolo nell’andare a bussare a denari quando il figlio è diventato famoso: ‘Veniva nel camerino del teatro a chiedermi soldi e io glieli davo: era pur sempre mio padre’. Con sua madre per fortuna il rapporto è stato migliore, anche se la donna non ha mai condiviso il matrimonio di Teo con la giovane Elena: ‘Mamma ha vissuto di più rispetto a papà, e mi ha visto all’apice. Contenta? Tutto sommato sì, tranne quando ho sposato una ventenne: si è sentita tradita nonostante avessi già 40 anni! (per la cronaca quello tra Teo Teocoli ed Elena Fachini è stato un matrimonio felicissimo che dura tutt’oggi e dal quale sono nate tre figlie, ndr)’
Teo ha spiegato anche che quando si è trasferito a Milano con la sua famiglia ha dovuto subire le tipiche angherie nei confronti dei meridionali: ‘Mi chiamavano terun, africa, baluba, era difficile non incaz**rsi. Sono cresciuto quasi come un disadattato, facevo fatica a scrivere e leggere. È un miracolo che sia riuscito a prendere il diploma di ragioneria perché non ho mai studiato: andavo avanti facendo ridere le professoresse’.
Insomma un quadretto poco edificante, del resto nell’ambiente dello spettacolo, al netto della simpatia dei suoi personaggi, Teo Teocoli ha sempre avuto fama di uomo dal carattere difficile: ‘Non ho mai saputo confrontarmi serenamente con gli altri, però in 17 anni di Derby non ho mai litigato con nessuno. Viceversa ho bisticciato, anche pesantemente, con tante altre persone, tra cui Berlusconi, che mi aveva fatto delle promesse mai mantenute, Fatma Ruffini, Antonio Albanese, Paola Ferrari, persino gli Elio e le Storie Tese’.
Ma il litigio più famoso è forse quello con il suo amico di vecchissima data Adriano Celentano, che una volta pretese da Teo 35 milioni di lire per una canzone da mettere in un film: ‘Che devo dire, io e Adriano siamo amici da 57 anni, come potrei mai litigare con lui? Quel problema nacque dal fatto che di quelle cose se ne occupa Claudia Mori…’
Infine l’argomento più spinoso, quello riguardante la droga: ‘Erano altri tempi: Milano negli anni ‘70 era sinonimo di sesso, droga e rock and roll, c’era un’atmosfera pazzesca, libertà, niente senso del peccato. Ricordo tantissimi spinelli, uno dei più belli l’ho fumato con Franco Califano dopo Italia-Germania 4-3, poi ho provato la metedrina e anche la cocaina: la prima volta che l’ho sniffata ho iniziato a starnutire e mi hanno guardato storto. Poi ho imparato a non starnutire ma dire che m’abbia preso seriamente sarebbe una bugia: fra l’altro la roba che circolava allora era meno pericolosa di quella di oggi. Comunque non ne vado fiero e alle mie figlie ho parlato chiaro: statene alla larga!‘