Tragedia sfiorata a Teramo, è crollato un ponte sul fiume Salinello: ‘c’è bisogno di un piano Marshall per le infrastrutture’.
È stato interrotto il collegamento fra i due Comuni di Bellante e Sant’Omero, dato l’orario non erano presenti auto in transito. Secondo il presidente della Provincia queste infrastrutture andrebbero buttate tutte.
Intorno alle 23:00 del giorno 29 dicembre 2022, un ponte sul fiume Salinello, lungo la strada provinciale SP12 è crollato, fra i due comuni di Bellante e Sant’Omero. Fortunatamente non stava transitando nessuna auto. Potrebbe aver causato il cedimento della struttura il tracollo di una trave all’interno del cemento armato. Sul ponte era presente la segnaletica per limitare il transito alle vetture con carico pari a 12,5 tonnellate. È intervenuto sul posto dell’incidente anche Diego Di Bonaventura, presidente della Provincia, recatosi sul posto per accertarsi in prima persona di quanto fosse successo. Il presidente ha commentato:
“C’è bisogno di un piano Marshall in Italia per abbatterli e ricostruirli tutti.”
A segnalare il crollo sono stati degli automobilisti che, per impedire il transito di ulteriori automobilisti, hanno posizionato del nastro segnaletico sul luogo del crollo. Dei dipendenti del posto invece si sono preoccupati di posizionare una barriera in cemento per delimitare l’area e chiudere così il passaggio sulla strada provinciale. Ovviamente è subito stata deviata la viabilità presso strade alternative. Sempre il presidente della Provincia, Di Bonaventura, ha sottolineato che la struttura crollata risale al dopoguerra, ovvero agli anni ’50 e agli anni ’60 e ha inoltre dichiarato che fortunatamente non c’è stato nessun morto.
Ha poi aggiunto:
“Sono ponti costruiti in un tempo diverso, con viabilità diversa, passavano camioncini con qualche quintale di peso. Oggi sulle nostre strade passano auto ogni minuto, veicoli industriali ogni minuto e quei ponti avevano un’altra capacità di sopportazione.”
Inoltre ci ha tenuto a spiegare che nel nostro Paese si pensa soltanto ad una cosa, ovvero il debito pubblico dimenticando che in Italia c’è difficoltà con le strutture presenti su strade e ponti. C’è bisogno di recuperare tutto il tempo perduto, secondo Di Bonaventura, e continua sottolineando che i ponti risalenti a quegli anni andrebbero abbattuti e poi ricostruiti. Sul posto della tragedia sfiorata sono intervenuti squadre di primo intervento e vigili del fuoco e secondo il sottosegretario regionale Umberto Dannuntiis e gli uffici del Genio Civile (che hanno effettuato un primo sopralluogo), ci sarà subito una messa in sicurezza con lavori di circa 200 mila euro. Si può già ipotizzare che sarà necessario abbattere e ricostruire per una spesa di circa 2 milioni di euro. Di Bonaventura ha poi concluso dicendo che:
“L’Italia ultimamente sta dimostrando che, su questi tipi di lavori, anche in meno di un anno si può ridare al territorio un’infrastruttura pronta. Adesso recuperare il tempo perso non sarà semplice ma possiamo e dobbiamo farlo”.
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