La terapia con la musica e una dottoressa che canta al pronto soccorso. Succede all’Ospedale degli Infermi di Biella, dove il medico Paola Matera ha deciso di intraprendere un percorso di terapia basato sul canto e sulle parole. Un’idea innovativa, che dimostra quanto possa fare bene la voce. Paola ha origini vercellesi ed è cresciuta in una famiglia di musicisti. Si è laureata in Medicina e ha trascorso 17 anni sulle ambulanze del 118. Adesso svolge il servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Biella, dove vive da 25 anni, e contribuisce ad alleviare il dolore dei pazienti con il canto.
La storia di Paola
Proprio la musica le ha permesso di tornare a vivere con serenità dopo una brutta esperienza. Molti anni fa la dottoressa era bloccata a letto con una malattia debilitante molto grave e per tre mesi è riuscita solo ad ascoltare musica. Proprio quella musica che oggi lei cerca di creare per i suoi pazienti, per una vera e propria terapia dell’anima da affiancare alle cure mediche. Dopo la sua esperienza, la dottoressa sa bene cosa significa curare ed essere curati. Per questo il miglior modo per trattare i pazienti, secondo lei, insieme alle cure mediche adeguate, consiste nel dare loro la possibilità di ascoltare parole e musica.
Paola è stata per sette anni solista in un gruppo rock e successivamente ha realizzato anche un musical. Adesso canta nelle stanze dell’ospedale, perché è convinta del fatto che il canto può rassicurare e può tranquillizzare chi soffre. La definisce una vera e propria cura dell’anima, “perché la malattia più temibile è la paura di non farcela”. E questa terapia sembra funzionare perfettamente, come nel caso in cui una signora, dopo un momento di serenità a base di musica, le ha detto: “Adesso non ho più dolore al ginocchio”.
L’importanza del canto
La dottoressa ha dovuto affrontare molte sedute di fisioterapia e proprio il canto ha avuto un ruolo importante per permetterle di avere nuovamente la forza di gioire. Per questo ha deciso di seguire alcune lezioni di canto dopo il ricovero in ospedale. Proprio il canto le ha permesso di “dare intensità ai respiri”. E poi cantare è altamente contagioso, come dimostra il momento di tranquillità vissuto dai pazienti del reparto di post-acuzie e geratria in un pomeriggio in cui la dottoressa ha cantato accompagnata da un amico alla fisarmonica.
Un obiettivo importante, che conferma la linea portata avanti in generale nell’ospedale di Biella, grazie alla strategia del direttore dell’Asl Gianni Bonelli. C’è uno spazio per scambiare libri e per leggere ad alta voce nelle corsie dell’ospedale, c’è il pianoforte nell’atrio della struttura ospedaliera e ci sono numerose opere di artisti e fotografie nei corridoi dell’ospedale.
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