Arrivano ulteriori conferme sulla temperatura record raggiunta dalla Terra nel 2015: anche il Noaa, il National Oceanic and Atmospheric Administration, sostiene attraverso le sue prime elaborazioni che l’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle è stato il più caldo di sempre per il pianeta, o perlomeno da quando l’uomo ha cominciato a monitorare e registrare la temperatura globale. In base ai dati dell’NCEP-NCAR, il servizio di elaborazione delle informazioni meteorologiche che è parte della Physical Sciences Division del Noaa, le temperature medie nel solo 2015 sono state di 0,46 gradi centigradi superiori alla media calcolata per il periodo 1981-2010, superando la temperatura media del 2014, che aveva stabilito il precedente record, di ben 0,14 gradi. Considerando che secondo gli esperti il 2016 sarà ancora più caldo, c’è ben poco da stare allegri.
Le cause di questa esplosione di calore gli elaborati del Noaa devono ancora fornirli, ma è ragionevole ipotizzare quanto già stabilito da numerosi e precedenti studi scientifici, a partire dai cambiamenti climatici dovuti alle emissioni dei gas serra, da tempo indicati come l’origine del riscaldamento globale vertiginosamente cresciuto negli ultimi decenni, di pari passo con l’industrializzazione globale. E poi un’ulteriore percentuale al momento non quantificabile di questo aumento della temperatura potrebbe essere attribuito alla presenza di El Niño, i cui effetti climatici come è noto si estenderanno anche per buona parte dell’anno appena iniziato, essendo ancora in piena evoluzione.
Le rilevazioni del Noaa trovano conferma in altre ricerche analoghe realizzate in diversi Paesi, ad esempio il Servizio Meteorologico Giapponese, che soltanto pochi giorni prima ha fatto trapelare le proprie elaborazioni climatiche, ancora non definitive ma approssimativamente precise, secondo cui la temperatura media del 2015 è stata di 0,40 gradi centigradi superiore alla media 1981-2010 presa in esame anche dai propri colleghi statunitensi. Lo scarto tra i due elaborati è dunque minimo, e in ogni caso concordano nel considerare il 2015 ancora più bollente dell’anno precedente, che pure era stato considerata una stagione record per il surriscaldamento. E se le previsioni per il 2016 dovessero trovare conferma, avremmo un’ulteriore riprova del costante riscaldamento globale e delle teorie più catastrofiste in merito, secondo cui entro pochi decenni avremmo una progressiva desertificazione che renderà inospitale una fetta consistente del pianeta, dall’Africa al Medio Oriente. Salvo possibili interventi correttivi su cui tanti concordano in teoria, ma alla prova dei fatti bisognerà testare quanto delle effettive promesse fatte dai governi in sede internazionale verrà mantenuto.
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