Nel cuore dei Castelli Romani si è verificato un terremoto di magnitudo 3.2, con epicentro a Colonna, nell’area sud-est di Roma.
La scossa c’è stata intorno alle 2.46 della scorsa notte e a darne notizia è stato l’Ingv, precisando che l’epicentro si trovava a 10 chilometri di profondità.
Torna a tremare la terra nella Capitale, dove questa notte i residenti sono stati svegliati da una scossa di terremoto di magnitudo 3.2, verificatasi con epicentro a 8 chilometri da Colonna e 9 da Tivoli, a 10 chilometri di profondità.
A comunicarlo è stato l’Ingv e nonostante negli anni abbiamo assistito a terremoti più intensi, questo è stato avvertito chiaramente con questa scossa a cui poi ne sono seguite altre minori.
Il sisma, avvenuto alle 2.46, non ha riportato danni a nessuna struttura e non ci sono stati feriti ma subito è iniziato il tam tam sui social per confermare la notizia.
La zona in questione, che si trova sulle pendici dell’antico vulcano laziale, è considerata di media pericolosità sismica.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha diffuso una mappa che mostra la pericolosità sismica nell’area dell’evento e da questa si evince che il pericolo è medio, tuttavia nonostante la grande paura, Vigili del Fuoco e Carabinieri hanno riferito di non aver ricevuto nessuna segnalazione di danni né richiesta di aiuto presso la sala operativa.
Avvertita in tutta la fascia di Roma est, specialmente Colonna, Gallicano e Tivoli, la scossa ha risvegliato i romani dal sonno e secondo molte testimonianze, è arrivata a far tremare anche le case della zona nord della Capitale.
Una di queste è giunta dalla consigliera di Fratelli d’Italia, Rachele Mussolini, che ha faticato poi a riprendere sonno come sicuramente molti residenti impauriti da quello che stava accadendo.
Come spesso avviene in questi casi, i siti specializzati in eventi di questo tipo rilasciano delle norme e consigli da seguire in caso di terremoto, rinnovando l’invito alla cautela.
Il rischio maggiore in casi di un evento sismico si verifica in edifici vecchi o privi di norme antisismiche, come sottolineato sul sito di 3B Meteo.
Se la scossa è molto intensa l’ambiente esterno può diventare pericoloso quanto quello interno perché il sisma può provocare la caduta di massi o altri elementi, così come innescare frane nei paesi a ridosso delle montagne, oppure onde anomale in quelli vicino al mare.
Ci sono norme precise sui comportamenti da adottare e la Protezione Civile ne ha selezionate alcune. Ad esempio, se si è a casa bisogna posizionarsi sotto un elemento solido, quindi il vano di una porta, una parete portante o una trave.
Meglio evitare ascensori e scale, perché sono elementi poco resistenti alle scosse sismiche. Bisogna poi fare attenzione agli oggetti che potrebbero cadere dall’alto e quindi ferire.
Se invece si è in un luogo aperto bisogna allontanarsi dagli edifici, dagli alberi, dalle linee elettriche e dai lampioni, facendo attenzione anche in questo caso agli oggetti che potrebbero cadere dall’alto, come vasi e tegole.
Fare attenzione anche ad altri rischi correlati come il crollo di ponti o perdite di gas.
Quando invece il terremoto è terminato bisogna assicurarsi dello stato di salute propria e degli altri, prestando se necessario i primi soccorsi.
Dopo aver fatto questo è necessario raggiungere le aree di attesa previste dal Piano della Protezione Civile del Comune interessato, allontanandosi quindi da zone critiche.
Bisogna poi limitare l’uso del telefono ed evitare in ogni modo di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.
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